Lidi di Lugano a numero chiuso, si prenoterà con l’App

Tre mesi. Questo il periodo d’apertura dei quattro lidi luganesi, dal 20 giugno al 20 settembre. Tre mesi nei quali poter fare finalmente un tuffo in piscina e un bagno di sole. E se non tutto sarà come prima – l’avevamo già scritto qualche settimana fa – il Dicastero cultura, eventi e sport della Città di Lugano sta lavorando a pieno regime per far sì che luganesi e turisti possano vivere al meglio la stagione in riva al Ceresio. Con le nuove direttive emanate dal Consiglio federale lo scorso 27 maggio sono cambiate anche le regole per i lidi, che potranno riaprire già il 6 giugno (e non l’8 come annunciato in precedenza) e dove non vige più il limite delle 1000 persone, bensì la regola che prevede uno spazio di 10 metri quadrati a persona. «Così il Lido di Lugano e quello di Carona potranno ospitare rispettivamente circa 1.800 e 1.600 persone», spiega il direttore della Divisione sport e vicepresidente dell’Associazione piscine romande e ticinesi Roberto Mazza, che ha elaborato le misure di protezione. Per i lidi cittadini si sta mettendo a punto un’App che permetterà di prenotare e pagare la propria entrata nelle strutture: «Un po’ come accade oggi per gli autosili, l’applicazione permetterà di vedere dove c’è ancora posto. Lo scopo è quello di evitare assembramenti con code fuori dai lidi e garantire la tracciabilità».


Guidati dal buonsenso
Anche se con le nuove direttive il limite delle 1000 persone è venuto a cadere, non lo sono certo le regole: «Il distanziamento sociale e la disinfezione degli spazi rimangono di primaria importanza. È chiaro che la possibilità di accogliere più persone nelle strutture è un bene per la popolazione e i turisti ma ci pone davanti ad un maggior dovere di controllo su ciò che accade al loro interno, per questo sarà fondamentale il lavoro di sensibilizzazione da parte dei bagnini. La base di un corretto funzionamento saranno il buonsenso e il rispetto delle regole da parte di tutti, giovani e meno giovani affinché si possa ricreare una nuova normalità e un nuovo tipo di divertimento estivo».

Uno strumento per tutti?
L’utilizzo di un’App per smartphone pone alcuni interrogativi per quegli utenti abituati a trascorrere tutta l’estate al Lido, ad esempio coloro che dispongono di un abbonamento cabina. Per questo nei giorni scorsi questi frequentatori sono stati contattati dalla Città che ha messo a disposizione una sorta di formazione sulle nuove procedure e sull’utilizzo dell’App. «Lo scopo è fornire un supporto da parte nostra – spiega ancora il nostro interlocutore – e per questo verrà anche istituita una linea telefonica ad hoc».


Per i piccoli soluzioni al vaglio
Diverso invece il discorso per i due lidi più piccoli, Riva Caccia (nella foto sotto) e San Domenico, dove sarà garantito l’accesso a 65 persone nel primo e a 60 nel secondo. «Insieme ai gerenti delle strutture stiamo studiando la possibilità di introdurre dei pacchetti, ad esempio l’entrata più il corso di yoga, che permettano loro di non andare troppo in perdita», dice. Anche in quest’ottica, perché non si è voluto approfittare della possibilità di aprire già il 6 giugno? Risponde Mazza: «Con lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta ci siamo organizzati per un’apertura coordinata a livello cantonale in concomitanza con la fine dell’anno scolastico; per garantire il corretto funzionamento dell’App, del sistema di tracciamento e il rispetto delle regole ci vuole una preparazione non da poco».

Anche perché, va detto, le nuove misure di allentamento hanno colto un po’ tutti di sorpresa. Anche il capodicastero Roberto Badaracco, ci spiega, non si aspettava un allentamento così veloce: «Da parte nostra è necessaria una capacità di reazione molto forte per adattare le strutture alle nuove esigenze. La situazione sta diventando più normale ma per noi che pianifichiamo è un lavoro molto impegnativo, ogni decisione dall’alto fa partire un processo di rimodulazione complesso: potremmo dire che l’emergenza continua a livello organizzativo».
Agenti di sicurezza, se serviranno
La possibilità di accogliere di più persone pone anche nuovi interrogativi riguardo alla sicurezza. «Sarà sicuramente più difficile controllare il rispetto delle regole e intervenire, - ammette Badaracco - la gestione sarà complicata e ci vorrà pazienza e rispetto da parte di tutti». In questo senso, gli chiediamo, si è pensato all’impiego di agenti di sicurezza o il lavoro di sensibilizzazione verrà lasciato interamente ai bagnini? «Per ora non ne abbiamo discusso, sicuramente avremo bisogno di più bagnini. Nel caso in cui dovessero emergere situazioni complicate o tensioni potremmo prendere in considerazione l’impiego di personale di sicurezza».


Se per i lidi bisogna aspettare il 20 di giugno, dal 6 si potrà godere del lago con i pedalò. Aprirà infatti anche l’impianto di affitto gestito dalla Città per il tramite di Sotell. Mentre è confermato, lo avevamo già anticipato qualche settimana fa, che il bar Mojito di fronte a piazza Manzoni non aprirà. «Non vogliamo penalizzare gli esercenti in un momento così delicato, - spiega Badaracco - stiamo però valutando di inserire un piccolo arredo urbano sulla terrazza di fronte al lago». Nulla da fare anche per Lugano Marittima e il Villaggetto in piazza Manzoni: «Tutto è rimandato all’anno prossimo», conclude il municipale.