L’imprenditore amante del jet-set estradato in Ticino per tre mesi

Lo immaginiamo soddisfatto, in questi giorni, il procuratore pubblico Andrea Gianini. Perché l’uomo che rincorre da ormai un paio d’anni è finalmente fra le sue mani. E si dice pronto a rispondere alla sue domande. Magari spiegherà dove siano finiti oltre 25 milioni di euro che gli sarebbero stati affidati da un imprenditore padovano.
Scia di debiti e amicizie celebri
L’uomo che Gianini sta cercando è un rampollo di una famiglia bene di Padova, di 42 anni, al centro di una vicenda giudiziaria. La descrivavamo così, oltre un anno fa: una scia di debiti in Svizzera e in Italia, due arresti, il sospetto di aver fatto sparire trenta milioni di euro, e un ricatto hot. Prima (e forse nel frattempo) la bella vita e i contatti con il jet-set, le foto con Ivanka Trump e il pilota Fernando Alonso, il compleanno in grande stile a St. Moritz (e un conto non saldato) e altri alberghi non pagati, anche a Lugano, dove aveva una base.
Inchieste incrociate tra Svizzera e Italia
Era stato proprio il Ministero pubblico ticinese, a seguito di alcune denunce, a emanare nel marzo 2019 un mandato d’arresto internazionale che aveva portato in carcere l’uomo in Italia per la prima volta, salvo poi essere rilasciato dopo 24 ore. Ma pochi mesi dopo gli inquirenti italiani l’avevano fermato di nuovo, e se l’erano tenuti, indagando a loro volta su di lui (fra le due inchieste vi sono diversi punti di contatto) e condannandolo nei mesi scorsi a 3 anni e 4 mesi per esercizio abusivo di intermediazione finanziaria (ma la vicenda finirà in Appello).
Appropriazione indebita per oltre 25 milioni
Gianini non aveva però desistito e aveva ottenuto l’estradizione dell’uomo, che da par suo l’aveva combattuta fin quando aveva potuto. E ora, come riportano i colleghi del Mattino di Padova, il 42.enne è in Svizzera da quasi un mese. Estradato, a disposizione del procuratore pubblico per tre mesi e tre interrogatori, è passato dagli arresti domiciliari nella sua abitazione nel centro storico di Padova a una cella alla Stampa.
Le ipotesi di reato a carico dell’uomo in Svizzera, si apprende dal Mattino, sono quelle di appropriazione indebita di oltre 25 milioni di euro che gli sarebbero stati affidati da un imprenditore padovano, truffa, amministrazione infedele e riciclaggio (tutti e tre per la stessa fattispecie). Di quei 25 milioni, consegnatigli dietro promessa di farli investire fruttuosamente non vi sarebbe più traccia. Il 42.enne, che ancora qualche mese fa professava la sua innocenza, ha detto per bocca del suo legale italiano che intende rispondere alle domande di Gianini.