L'idea

L'impulso solare di Melide

Il Comune si è fatto promotore di un gruppo d'acquisto di pannelli solari a cui hanno aderito 96 tetti privati: ora diversi li stanno effettivamente installando – Il sindaco: «Il grande merito dell'iniziativa è stato sollecitare i proprietari a chinarsi sul tema»
© CdT/Gabriele Putzu
Federico Storni
18.04.2023 06:00

«È stato un esperimento di politica climatica comunale che sta funzionando bene. Cifre definitive ancora non ne ho, ma negli ultimi mesi ho visto molte notifiche di costruzione». Parole del sindaco di Melide Angelo Geninazzi in relazione al progetto «Un posto al sole» in cui il Municipio si è fatto promotore – o meglio: facilitatore – di un gruppo d’acquisto di pannelli solari fra i proprietari d’immobili residenti nel comune affacciato sul Ceresio. Un‘idea piuttosto innovativa nata un paio d’anni fa dopo che era stato notato un interesse in tal senso. Se l’obiettivo iniziale – ne abbiamo scritto il 7 dicembre 2021 – era coinvolgere una quarantina di tetti, le adesioni alla fine sono state 96. Adesioni di massima, perché sino alla firma del contratto i proprietari potevano tirarsi indietro. A quanto pare, l’hanno fatto in pochi.

Superare la paura

A un anno e mezzo dal lancio del sasso – cioè da quando il progetto è stato presentato durante una serata pubblica – l’impressione in Comune è che la procedura sia stata un successo. Da un lato per l’aver effettivamente ottenuto un prezzo concorrenziale, oltretutto prima che esplodessero i costi la scorsa estate, nonché per la possibilità di accedere a incentivi ricavati dal Fondo energie rinnovabili; dall’altro per una questione di fiducia: «Il grande merito del gruppo d’acquisto è stato sollecitare i proprietari a chinarsi sul tema. Per molti di loro la transizione energetica è anche una sfida nell’orientarsi tra possibilità e offerte e nel trovare partner affidabili». In questo senso, lo «stampino» comunale è parso in grado di rassicurare. Tanto che, stima il sindaco, Melide passerà dall’essere «leggermente sotto la media svizzera» per la posa di pannelli solari, a «sicuramente sopra la media». E questo malgrado si sia dovuto constatare che per una ventina di tetti non erano date le condizioni per posare i pannelli, per esempio perché non sarebbero stati abbastanza performanti.

Come funzionava

Nel concreto, dopo aver raccolto le 96 adesioni, AIL e Comune hanno steso un concorso su invito, vinto da tre diverse ditte: una per i tetti piccoli, una per quelli medi, una per i grandi. Le ditte – fra qualche difficoltà per l’evolversi della situazione geopolitica – hanno poi inoltrato due offerte ai proprietari, una per l’acquisto dei pannelli solari, l’altra per l’opzione in leasing. I proprietari hanno infine deciso se accettarle o meno, in alcuni casi facendosi fare contro offerte.