L'incertezza spinge il fotovoltaico: richiesta in aumento, mercato saturo

Gli obiettivi sono ambiziosi, ma realistici. E in questo periodo più che mai necessari a fronte del rincaro dell’elettricità, della variabilità del prezzo del carburante e dell’impennata del costo dei combustibili fossili come gas e carbone. La strada giusta da imboccare è quella delle energie rinnovabili, il problema è che il cammino per la transizione ecologica si presenta ancora molto lungo. Sintomo però che qualcosa sta cambiando nell’immaginario collettivo è il forte interesse nei confronti del fotovoltaico (uno dei due pilastri dell’energia rinnovabile insieme all’idroelettrico) che sta subendo un’accelerazione da parte delle economie domestiche e dei singoli Comuni. Il Luganese è uno dei poli ticinesi che sta puntando parecchio sul solare e gli esempi si sprecano. Si va dal super impianto di Barbengo in zona Brughette, ai pannelli fotovoltaici sulle coperture del porto comunale di Lugano fino alle numerose famiglie che hanno deciso di attingere a queste risorse sicuramente anche per il prezzo, ma soprattutto per il timore di non avere abbastanza energia a disposizione.
Settore in crisi
Facendo una stima a grandi linee, in tutto il Luganese si contano circa tremila impianti fotovoltaici installati. Una cifra che si traduce anche nella fortissima richiesta che stanno ricevendo i fornitori di queste risorse. Le Aziende Industriali di Lugano (AIL), ad esempio, ricevono una trentina di domande alla settimana. E la maggior parte, per non dire quasi la totalità, arrivano dalle economie domestiche. «Questi numeri stanno mettendo in crisi tutto il settore – ci spiega Mathieu Moggi, capo settore energie rinnovabili delle AIL –, basti pensare che poco meno di due settimane fa al Simposio svizzero del fotovoltaico Swissolar (l’associazione di categoria, ndr) lamentava una carenza di personale, pari a diverse decine di migliaia, nel settore delle rinnovabili. A livello svizzero la richiesta è enorme, e anche in Ticino stiamo parlando di una domanda molto elevata». Tradotto: al momento il mercato è saturo e la lista d’attesa si sta vieppiù allungando.
«Differenza impercettibile»
Come detto, il timore è sì mettere mano al portafoglio, ma soprattutto la preoccupazione delle famiglie di non avere sufficiente energia (vedi la situazione geopolitica). Banalmente: perché non installare sul tetto dei pannelli solari così da avere una certa copertura di energia indipendentemente da eventi avversi, come la guerra in Ucraina? Ecco, le parole di Moggi vanno in questa direzione. «È vero che la gente reagisce in base al portafoglio, ma la differenza di prezzo tra l’anno scorso e quest’anno, per quanto ci riguarda, è impercettibile – rileva –. Oggi il fattore prezzo è l’ostacolo minore rispetto alla preoccupazione diffusa di non avere abbastanza energia. Il motore che spinge le persone è quello di coprire parte del fabbisogno producendolo direttamente in casa. Ad esempio, un impianto fotovoltaico proprio può coprire il 25-50% del proprio fabbisogno». Il discorso potrebbe essere riassunto con una semplice domanda (forse la più importante): installare un impianto fotovoltaico è alla portata di tutti? La risposta è tendenzialmente sì, perché «chi non vuole esporsi subito economicamente, con il nostro prodotto fotovoltaico può pagare l’impianto sull’arco di venti anni – spiega il nostro interlocutore –, chi invece non ha intenzione di andare in questa direzione rimane comunque interessato all’idea.
Grandi progetti
Detto delle economie domestiche, diamo uno sguardo al comportamento dei Comuni in ottica di transizione ecologica. Quasi tutti promuovono questo vettore sostenibile, oltre a chiedere una rete di teleriscaldamento. Recentemente le AIL, che all’anno producono circa 80 impianti, hanno in agenda diversi grandi progetti. Oltre al primo impianto fotovoltaico mobile d’Europa che sorgerà sulla facciata del nuovo campus della Franklin University, nel complesso residenziale Brughette (di proprietà dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino) verrà installato il più grande impianto in Ticino con raggruppamento di consumo proprio. Non da ultimo, al porto comunale di Lugano verrà allestito un impianto fotovoltaico che genererà energia sufficiente per il bisogno di tutti gli utenti della Foce del Cassarate (112.000 kWh all’anno) e per poter essere immessa nella rete generale (191.915 kWh annui).