L'inclusione passa dalla cultura

L’arte, che sia musica, teatro o pittura, è un bene che spesso diamo per scontato, ma non per tutti una mostra o uno spettacolo sono di facile accesso. La Fondazione informatica per la promozione delle persone disabili (FIPPD) si muove da qualche anno per consentire alle persone con handicap di vario tipo di godere dell’arte nelle sue svariate forme tramite il progetto «Anch’io Lac», in collaborazione con il centro culturale stesso. Progetto che per continuare dovrà essere finanziato, motivo per cui giovedì è in programma una serata pubblica.
La borsa di studio
A livello architettonico, in realtà, non ci sono particolari ostacoli. «Apportare una modifica architettonica per rendere un luogo accessibile a tutti richiede tempo, ma il LAC è un edificio abbastanza recente - dice Aglaia Haritz, responsabile dell’accessibilità al centro culturale da circa cinque anni -, e di conseguenza è stato concepito anche per accogliere fisicamente persone con disabilità. Certo, piccole migliorie sarebbero comunque sempre possibili». Quello di Haritz è un ruolo voluto e sostenuto dalla FIPPD, che finanzia dal 2016 una borsa di studio per una persona che si occupi proprio di aiutare ad abbattere altre barriere oltre a quelle architettoniche, meno evidenti e visibili, forse. Per Candia Camaggi, direttrice della Fondazione, «bisogna rendere possibile a tutti la comprensione di contenuti artistici, performativi e visivi: il tempo libero è importantissimo per molte di queste persone, che vivono magari all’interno di istituti». Haritz fa proprio questo: accoglie e accompagna persone e gruppi di persone con handicap a mostre o spettacoli al LAC, a volte anche dietro le quinte oppure a incontri con le compagnie teatrali. Una posizione che ritiene tutt’altro che scontata: «Il mio è praticamente un “posto fisso”, non so se ce ne siano altri in Ticino». Ciò non significa, però, che quello verso l’accessibilità dei luoghi di cultura sia un cammino percorso in solitaria dalla FIPPD. «Molti musei e teatri in Ticino fanno comunque lavori simili di mediazione», aggiunge. Anche secondo Camaggi «numerose fondazioni svolgono molto bene un lavoro di inclusione, in tutto il cantone. L’accessibilità, che sia fisica o mentale, è un tema molto percepito e seguito». Al progetto «Anch’io Lac» partecipa inoltre l’Università della Svizzera italiana, in cui alcuni dei suoi ricercatori tentano di creare un sistema di lettura delle didascalie proprio per chi fatica o non riesce a leggere.
La fondazione
La FIPPD è nata nel 1991 e si è occupata per i primi vent’anni di tecnologia, in particolare di software e hardware per facilitare la comunicazione a persone disabili e, di conseguenza, anche la loro integrazione nelle scuole e nei posti di lavoro. Un campo che con il tempo è progredito sempre più, motivo per cui la Fondazione si è estesa anche ad altri ambiti e ad altri tipi di integrazione e inclusione, come quello, appunto, della cultura. In questo senso, la Fondazione non agisce solo con «Anch’io Lac», ma anche, per esempio, con il «Laboratorio MICRO MACRO», organizzato insieme a «Teatro DanzAbile» e ITDEI Stiftung Vaduz. Si tratta di un momento mensile, sempre al LAC, di «laboratorio di teatro intergenerazionale dedicato a tutti e in cui lavorare insieme risulta arricchente per ognuno. Infatti, ci sono potenzialità enormi nelle persone disabili, che hanno altre abilità», commenta Camaggi. Anche Haritz rileva che «il principio è di imparare dall’altro, indipendentemente dalla diversità della forma e del movimento».
Serata pubblica
Per finanziarsi, la FIPPD organizza una volta all’anno un evento a margine del quale è possibile lasciare una donazione, partecipando così all’estrazione di un viaggio a Londra. L’evento dal tema «Da Elisabetta II a Carlo III - I giorni difficili dei Windsor» si terrà giovedì al LAC alle 18 nella sala 1, con ingresso gratuito. Sarà presente il noto giornalista Antonio Caprarica, che parlerà dello stato attuale della monarchia inglese. L’incontro sarà presentato dalla professoressa Laura Bernasconi. I fondi ricavati andranno al progetto «Anch’io Lac».