L'influenza è arrivata «con due-tre settimane di anticipo rispetto allo scorso anno»

In Svizzera, l'influenza sta tornando. Con un po' di anticipo. La settimana scorsa, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha annunciato 459 casi confermati in laboratorio. Un numero alto quasi il doppio di quello registrato la settimana precedente e oltre il doppio rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Secondo questi dati, il Ticino sarebbe il cantone maggiormente colpito, con 20,90 casi per 100.000 abitanti registrati la scorsa settimana. Ma Mattia Lepori, vice capo dell'area medica dell'EOC, ridimensiona la situazione. «L'influenza sta arrivando, ma non abbiamo ancora l'impressione che il nostro cantone sia quello più colpito. Al momento, siamo all'inizio della fase epidemica, che si sta verificando con due-tre settimane di anticipo rispetto all'anno scorso».
Come emerge dalle statistiche dell'EOC, in effetti, in questi giorni le diagnosi in Ticino sono leggermente in aumento, ma è ancora presto per parlare di cifre allarmanti. «Il nostro laboratorio ha diagnosticato tra i 30 e 40 casi di influenza la scorsa settimana. Per gli ospedali non disponiamo ancora di cifre dal momento che, probabilmente, sono ancora molto basse». Ciononostante, conferma il dottor Lepori, l'impressione è che il picco arriverà un po' prima rispetto allo scorso anno. «Ma dire quando è difficile».
In Svizzera, secondo i dati pubblicati oggi, l'UFSP ha registrato 5,05 casi di influenza per 100.000 abitanti, contro i 2,05 della stessa settimana del 2024. Come sottolinea lo stesso Ufficio federale della sanità pubblica, gli indicatori non forniscono un quadro uniforme ma suggeriscono, ancora una volta, che l'inizio dell'epidemia di influenza è imminente e in anticipo rispetto allo scorso anno. Nella stagione 2022-2023, il picco era stato registrato già a metà dicembre, mentre negli ultimi due anni si è verificato solo alla fine di gennaio. Come da prassi, alle persone ad alto rischio di complicazioni e ai loro contatti stretti viene raccomandata la vaccinazione antinfluenzale.
Non solo. Parallelamente – oltre all'influenza –, si registrano ancora alcuni casi COVID, anche se in diminuzione rispetto alle scorse settimane. «Ce ne sono stati più o meno per tutto l'anno, in ogni momento. In questi giorni, però, sono un po' in diminuzione rispetto al trend della scorsa settimana», evidenzia il dottor Lepori. «Diversamente dall'influenza, che sappiamo che quando arriva dura tra le 12 e le 14 settimane, il COVID non è mai andato via». Semplicemente, si registrano periodi più «intensi» e periodi con meno casi, come negli ultimi giorni.

