Il caso

L’integratore «barriera» contro il coronavirus? «Non è un rimedio, non siamo dei folli»

Un gruppo con sede a Bellinzona sul proprio sito Internet e sui social media pubblicizza un preparato alimentare naturale per rafforzare il sistema immunitario - Il Laboratorio cantonale: «Non può avere effetto terapeutico e serve l’evidenza scientifica per essere commercializzato come farmaco» - I diretti interessati: «Abbiamo usato le virgolette»
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Alan Del Don
John Robbiani
07.10.2020 06:00

«Da un lato ci vuole l’evidenza scientifica per essere commercializzato come farmaco. Ossia servono degli studi che possano provarne l’efficacia. Dall’altro come integratore alimentare non può sicuramente avere effetto terapeutico». Più chiaro di così, il Laboratorio cantonale (incaricato dell’esecuzione della legislazione federale sulle derrate alimentari), non poteva essere. Ci siamo rivolti ieri ai suoi funzionari dopo che alcuni lettori ci hanno segnalato (e hanno fatto presente allo stesso Laboratorio) un gruppo con sede a Bellinzona che sul proprio sito Internet e sui social media pubblicizza, appunto, un integratore (in grado di rafforzare il sistema immunitario) quale «barriera» nientemeno che contro il coronavirus. Il consesso tesse le lodi di questo prodotto dando la parola, in conclusione, ad un professore italiano attivo negli Stati Uniti d’America dove dirige un istituto di ricerca universitario.

Il sistema immunitario

L’articolo in questione, scritto dall’amministratore del gruppo (creato con tutti altri scopi) venerdì 2 ottobre, fino a ieri potevate trovarlo in bella mostra sulla home della pagina Web e in almeno altre quattro sezioni del portale. È stato letto da quasi 700 persone, di cui un centinaio ha messo il classico «mi piace» su Facebook. Cosa dice? Viene presentato l’integratore alimentare naturale, le cui proprietà secondo il consesso sono comprovate «da decenni di studi e ricerche». Da un lato serve per ringiovanire le cellule e, dall’altro, per rafforzare il sistema immunitario. La richiesta nel mondo di questo preparato, sostiene sempre il gruppo che è l’unico rivenditore ufficiale in Svizzera, è elevata.

«Difesa da eventi patogeni»

Dall’inizio dell’anno l’integratore è in commercio in Italia con ottimi risultati, si sottolinea, e da fine mese sarà disponibile direttamente a casa anche nella Confederazione. E il coronavirus in tutto questo cosa c’entra? Se ne parla nel titolo, nella didascalia e ovviamente nell’articolo, quando si dà la parola al professore con cattedra negli States. In attesa del vaccino, afferma il luminare, grazie all’integratore si possono preparare il corpo ed il sistema immunitario in modo che siano «in grado di difendersi da eventi patogeni» come appunto la COVID-19.

Da noi contattati telefonicamente i membri del gruppo osservano che «non si tratta di un rimedio contro il coronavirus. Non siamo dei folli. Essendo un integratore può aiutare a rafforzare il sistema immunitario e, di conseguenza, a prevenire delle malattie, come ad esempio l’influenza stagionale. Abbiamo notato pure noi che sui social è nata una polemica, ma scriviamo di ‘barriera’ usando le virgolette».