«L’Italia è il paese più insicuro d’Europa»: un ticinese, derubato, vuole vendere la sua proprietà sul Lago Maggiore

Sfiduciato e deluso dall’Italia e da quel senso di insicurezza che si respira: cittadino svizzero, casa di proprietà sul Lago Maggiore, barca ormeggiata al porto Labieno di Laveno Mombello, sabato sera un turista ticinese affezionato alla sponda lombarda del Verbano si è visto rubare un costume, un paio di scarpe, ha assistito a quella sgradevole intromissione di un estraneo in casa propria (quale è, appunto, una barca con cabine), oltre alla scenetta del giovanotto in questione, 21 anni, marocchino richiedente asilo, che spacca coi piedi i cristalli dell’auto dei Carabinieri. Il tutto sotto gli occhi atterriti di decine di turisti e vacanzieri a spasso all’ora del gelato, sul lungolago.
Il giovane, per la cronaca, è già libero: arrestato per «resistenza a pubblico ufficiale», «danneggiamento e lesioni aggravate», il 21.enne è finito lunedì davanti al giudice di Varese: l’arresto è stato convalidato, dunque eseguito dai militari in divisa in maniera corretta, ma essendo il ragazzo incensurato e senza precedenti penali, è stato immediatamente liberato e sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma: si deve presentare alla stazione dei Carabinieri di Malnate per tre volte alla settimana, cioè la caserma più vicina al luogo dove dimora. Il fatto ha riempito le cronache dei giornali locali, tra le polemiche di quanti esigono per quei gesti una pena esemplare e altri che proponevano invece un inasprimento delle leggi in previsione di quanto avrebbe deciso il giudice, vale a dire la remissione in libertà, con tre Carabinieri finiti all’ospedale per l’aggressione subita, uno di loro colpito anche con una testata: per tutti, dieci giorni di prognosi.
Lo spettacolo ben poco edificante come si accennava è avvenuto sabato sera: il giovane ha dichiarato di essere arrivato in treno a Laveno Mombello, di aver incontrato dei conoscenti coi quali si è ubriacato; poi la decisione del bagno al tramonto e l’idea di appropriarsi di un costume dai colori e marca particolare, e di un paio di scarpe, poi sparite, il tutto a bordo di un’imbarcazione ormeggiata al porto Labieno. All’uscita dal bagno però, il legittimo proprietario dei boxer da bagno ha riconosciuto le fantasie estremamente particolari del suo capo d’abbigliamento, chiedendo al ragazzo dove avesse preso il costume. Ne è nata una discussione cui è seguito l’intervento di un Carabiniere in borghese: all’atto del riconoscimento formale dello straniero – privo di documenti e di telefono perché di fatto in mutande – i militari hanno optato per il trasporto in auto di servizio alla caserma per effettuare la debita identificazione. È qui che il ragazzo, non ancora in stato di arresto ma già nell’auto dell'Arma, ha dato in escandescenze, prima frantumando coi piedi il vetro dei sedili posteriori della macchina di servizio, poi resistendo ai militari, che non senza fatica, e ferite, gli hanno messo le manette. Il turista svizzero che ha assistito alla scena, alla fine, non ha sporto denuncia per il furto, ma ha raccontato con amarezza di voler vendere la sua proprietà sul lago, e di voler andare via: «L’Italia è il paese più insicuro d’Europa».