Torricella-taverne

Litigi in Municipio e maretta anche a scuola

I dissidi interni all’Esecutivo sarebbero riconducibili anche a problemi avvenuti alle Elementari, dove un docente è stato lasciato a casa suscitando il malumore di alcuni genitori: «Sono stato allontanato a causa delle frizioni con la direzione»
Stefano Lippmann
16.10.2021 06:00

Istituzioni, istruzione, cariche: non si placano le discussioni attorno allo scossone - non solo politico - che coinvolge l’Esecutivo di Torricella-Taverne. Uno scossone che colpisce anche l’istituto scolastico del paese. Nell’edizione di ieri abbiamo riferito del clima non proprio sereno all’interno del Municipio, inaspritosi ancor di più a seguito di due episodi. Il primo riguarda la recente riassegnazione del dicastero Educazione, passata dal vicesindaco Franco Voci (GITT-Lega-UDC) al collega Lorenzo Montini (PPD).

La seconda concerne invece la segnalazione prevenuta nelle scorse settimane alla Sezione degli Enti locali in merito al comportamento tenuto da Montini. Nel mezzo vanno tenuti in conto anche gli equilibri politici che sono cambiati: il municipale del PPD, che nelle passate legislature era spesso allineato con il sindaco Tullio Crivelli (GITT-Lega-UDC) e il già citato vicesindaco, ha saltato lo «steccato» e creato la maggioranza con gli altri due membri dell’Esecutivo: Roberta Passardi (PLR) e Francesco Giudici (PS-Verdi). Una prima rottura, come detto, si è verificato con il cambiamento dell’attribuzione del dicastero Educazione, passato appunto sotto la guida di Montini. Dietro a tutto ciò ci sarebbe anche del malcontento legato alla conduzione dell’istituto scolastico da parte del direttore e alla non riconferma di un docente.

Il disappunto dei genitori

Effettivamente a luglio il docente appena citato non è stato riconfermato. Alla base ci sarebbero delle valutazioni negative che hanno spinto il Municipio a prendere questa decisione.

Il diretto interessato, da noi contattato, spiega che «effettivamente c’è stata una valutazione non positiva, nella quale venivano segnalate anche delle pecche burocratiche, alle quali a conti fatti hanno (il Municipio, ndr) dato molto peso. Pecche che ho sistemato in due settimane di duro lavoro». Correzione che non è bastata ad evitare la non riconferma. Secondo il nostro interlocutore alla base di tutto ci sarebbe dell’altro: «Sono uno dei docenti che, negli anni, si è lamentato della direzione». Per l’ex maestro, dunque, il suo allontanamento è dovuto piuttosto «alle frizioni con il direttore». Non è dato sapere, al momento, quali siano le effettive ragioni. Ma emerge che la non riconferma dell’ex docente è stata un fulmine a ciel sereno sia per gli alunni che per i loro genitori. Padri e madri che, quest’estate, hanno deciso di prendere carta e penna e inviare più missive all’Esecutivo.

Nella prima - della quale siamo riusciti ad ottenerne una copia - nove genitori scrivono: «Vogliamo puntualizzare il nostro buon vissuto nei confronti del docente». Nei primi due anni durante i quali il maestro ha condotto la classe, i mittenti della lettera scrivono di aver «notato il grande lavoro svolto, oltre al lavoro didattico per creare un ambiente ideale per l’apprendimento». «Ha saputo velocemente diventare – si legge – un punto di riferimento, collaborando bene anche con le famiglie e persone esterne».

V’è poi una seconda lettera, inviata pochi giorni dopo, firmata da 22 genitori. Scritto indirizzato, oltre al Municipio, anche all’Ispettorato scolastico luganese, al consigliere di Stato Manuele Bertoli e alla direzione dell’istituto scolastico. «In quanto genitori dei bambini che lo hanno avuto come maestro nell’ultimo anno scolastico, vogliamo esprimere il nostro disappunto e il nostro sentimento di profonda ingiustizia nei confronti di questa decisione», si legge. Il testo prosegue spiegando che «il maestro ha preso in carica la classe dopo una situazione molto difficile di post lockdown. Non solo si è trovato di fronte alle insicurezze dei bambini ma anche delle disparità di livello scolastico legate a questa situazione. Ha dovuto ridare la fiducia agli allievi ma ha anche dovuto riportare i bambini più indietro a un livello scolastico adeguato senza penalizzare chi l’aveva già raggiunto. Interrompere in questo modo il lavoro iniziato dal docente - si scorge ancora - non può che rallentare il processo di apprendimento e i progressi finora raggiunti». Una decisione - quella dell’allontanamento - che al netto di tutto non ha fatto l’unanimità.

Una pattuglia alle scuole

Se all’interno dell’Esecutivo - come espresso ieri dal sindaco - al momento non c’è un clima sereno e costruttivo, anche attorno all’istituto scolastico non v’è, al momento, assoluta serenità.

E, lunedì, non è passata inosservata la presenza di una pattuglia di polizia. Nulla a che vedere con gli attriti emersi in questi giorni. Stando a quanto abbiamo potuto appurare, nel primo pomeriggio si erano perse inizialmente le tracce di due allievi. Per questo si è deciso di allertare gli agenti. La vicenda si è fortunatamente risolta in poco tempo. Gli scolari, infatti, si erano allontanati e sono saliti a bordo di un’autopostale.