Agricoltura

Locarno a caccia di aziende Bio

l Municipio cittadino ha deciso di introdurre incentivi finanziari a favore di chi intende impegnarsi per ottenere la certificazione – I sussidi prelevati dal fondo della tassa sul CO₂
L’obiettivo è quello di favorire un’alimentazione sana e pulita. ©CdT/Archivio
Red. Locarno
14.06.2021 16:04

Il Municipio di Locarno è convinto che gli sforzi concreti per incoraggiare l’attività e l’insediamento di aziende agricole dalla certificazione «Bio» sul proprio territorio, oltre a favorire una maggiore sostenibilità, avranno un ritorno in termini ambientali ed economici per tutta la comunità.

Investire per il futuro

Per questo ha deciso l’istituzione di uno specifico incentivo volto a sostenere le aziende che intendono ottenere la certificazione «Bio». Il neo municipale dei Verdi Pierluigi Zanchi ha così spiegato l’iniziativa di Palazzo Marcacci: «Concretizzare l’impegno dell’ente pubblico per un’alimentazione più sana e pulita grazie al sostegno a quelle realtà che operano con un impiego maggiormente ecosostenibile delle risorse vuol dire investire nel futuro dell’economia nella regione, nostro e della Terra», sottolinea il membro dell’Esecutivo cittadino in una nota stampa.

Sostegno decennale

Nella sua ultima riunione, il Municipio di Locarno ha dunque stabilito l’erogazione di un contributo finanziario per l’acquisizione della certificazione «Bio». Tale sussidio verrà prelevato dagli introiti derivanti dalla tassa sul CO₂, sostenendo unicamente i costi per la certificazione su un arco di 10 anni, con un aiuto del 100 per cento nei primi 4 anni, del 50 per cento dal quinto al decimo anno, quando si considera consolidata l’attività di un’azienda, e quindi decade il diritto all’incentivo (concludendo comunque con un riconoscimento dello sforzo grazie al versamento finale di un importo una tantum pari a 1.000 franchi).

L’incentivo potrà venir richiesto da tutte le aziende agricole o dalle aziende di trasformazione (artigianato alimentare) con sede nel Comune di Locarno. Che ne conta già diverse, fra la zona del delta della Maggia e il Piano di Magadino.