Inverno

L’offensiva di Bellinzona contro la neve

Dopo la difficile gestione delle precipitazioni nel dicembre 2017 e l’esame di riparazione superato lo scorso febbraio il Comune conferma il dispositivo e introduce alcuni miglioramenti
Dopo la nevicata dell’11 dicembre 2017 la città passò alcuni giorni problematici. ©CdT/Archivio
Simone Berti
18.09.2019 19:18

Con temperature massime ancora oltre i 20 gradi (e chi si lamenta?), la neve è lontanissima. Ma c’è chi, massimamente previdente, si sta già preparando. Noi, che come da oramai consolidata tradizione abbiamo posto il quesito. E la Città di Bellinzona, che ha risposto diligente. Sono passati quasi due anni da quella nevicata. Sì, proprio quella dell’11 dicembre 2017, un lunedì, quando anche sulla Turrita caddero fiocchi grossi come frittelle. Con un risveglio da urlo, martedì 12. Strade invase dalla neve, marciapiedi inaccessibili, traffico in tilt - nella memoria rimane un’ambulanza bloccata - e il ghiaccio che regnò poi per alcuni giorni. Un evento ritenuto eccezionale per la mole delle precipitazioni (30 centimetri circa), sommata all’impreparazione nello sgombero da parte della macchina amministrativa aggregata allora ancora alle prime armi. Tanto che il Municipio dovette poi scusarsi pubblicamente. Ma la lezione è stata ampiamente imparata. Un anno fa, in vista dell’inverno 2018-2019, l’Esecutivo non lasciò nulla al caso, come i cittadini ricorderanno. Ci fu anche chi, dopo tante lamentele, si complimentò con il Comune per l’impegno profuso, circostanza probabilmente più unica che rara. L’esame di riparazione venne superato venerdì 1. febbraio 2019, in occasione dell’unica nevicata di rilievo del passato inverno, un evento invero molto più soft rispetto a quello dell’anno prima: meno neve e temperature subito in rialzo, evitando il gelo. Ma tant’è.

Monitoraggio con GPS
«L’esperienza dello scorso inverno ha effettivamente permesso di verificare l’intero dispositivo e a conti fatti si può dire che tutto è funzionato bene e senza particolari problemi», spiega al CdT Christian Paglia, municipale responsabile del Dicastero opere pubbliche e ambiente della Città. La suddivisione del territorio, da Moleno a Gudo, in quattro aree di competenza con rispettivi responsabili, aveva insomma permesso un migliore controllo; e il monitoraggio dell’attività degli spazzaneve tramite GPS aveva aiutato a capire dove fosse necessario correggere il tiro. L’utilizzo delle mappe indicanti le zone prioritarie e la presenza dei silos per il carico del sale in diversi punti avevano poi contribuito a velocizzare gli interventi. Note positive anche per quanto riguarda l’appello delle autorità a utilizzare i mezzi pubblici: in molti avevano deciso per una volta di lasciare l’auto a casa, favorendo il passaggio degli svariati spazzaneve mobilitati.

Insomma, tutto bene, con la conseguente recente decisione dei Servizi urbani di confermare l’ampio dispositivo messo in campo un anno fa, quando «le principali novità e gli adattamenti erano già stati implementati». Tuttavia, aggiunge Christian Paglia, «un esame dettagliato degli interventi ha permesso di individuare ulteriori piccole ottimizzazioni». Da un lato «sono stati pensati dei lievi adattamenti ai percorsi degli appaltatori esterni, con la modifica di alcune tratte e l’aggiunta di altre». Dall’altro «verrà potenziata ancora l’attività di sgombero dei marciapiedi, con piccoli mandati esterni o il noleggio e l’acquisto di una qualche piccola fresa a mano». Un altro passettino verso la perfezione. Sempre che poi nevichi per davvero, ironizzerebbe il sindaco...

Molto meglio lo scorso inverno. ©CdT/Archivio
Molto meglio lo scorso inverno. ©CdT/Archivio

Anche corsi meteo
Come annunciato sono intanto confermati i principi applicati durante l’inverno 2018-2019: l’organizzazione gerarchica e l’utilizzo di un manuale con tutte le procedure da seguire, dalla nevicata di poco conto a quella da «stato di crisi»; l’incremento e l’ottimizzazione delle tratte delegate agli appaltatori esterni; la definizione di itinerari da coprire tramite mezzi con lama del Comune (e da parte del Comune); il potenziamento della rete di approvvigionamento del sale tramite nuovi silos predisposti anche in alcuni quartieri; il rinnovo e l’attualizzazione di parte del parco veicoli (la flotta sarà presto interamente aggiornata); il coinvolgimento di operatori esterni (quasi esclusivamente della regione) sia in termini di manodopera sia di attrezzature; infine, la collaborazione diretta di MeteoSvizzera, con tutti i vari responsabili che hanno seguito una giornata di formazione a Locarno-Monti. Tutto pronto, quindi. Ovviamente nella speranza che questo colpo di coda dell’estate duri ancora un po’, nevvero?