Lugano

L’ombra dei tagli sull'aeroporto di Agno preoccupa

Le associazioni economiche e del turismo «rinnovano l’appello alle autorità federali affinché venga tutelata una componente essenziale dell’infrastruttura e dello sviluppo regionale»
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
16.04.2025 13:56

I risparmi della Confederazione potrebbero colpire gli otto scali regionali svizzeri, compreso quello di Lugano-Agno. Ne avevamo parlato a fine marzo. «Vorrebbe dire chiedere un finanziamento maggiore da parte della Città, aumentare le tasse d’uso e, ipoteticamente, tornare a disporre anche di un contributo da parte del Cantone», aveva commentato il direttore Davide Pedrioli. Oggi prendono posizioni le associazioni economiche e del turismo, esprimendo «forte preoccupazione per gli effetti che un eventuale taglio dei circa 5 milioni di franchi annui destinati all’aeroporto di Lugano-Agno avrebbe sulla sopravvivenza dello scalo. Tali fondi, destinati in gran parte a garantire la sicurezza tramite Skyguide, sono irrinunciabili».

L’aeroporto di Lugano non è solo un’infrastruttura regionale: è un nodo strategico per l’economia, la mobilità e l’attrattività dell’intero paese, si legge in una nota. Nel 2024 lo scalo ha registrato oltre 21.000 movimenti aerei (+12%), di cui circa 8.000 voli business, con un impatto economico stimato di oltre 100 milioni di franchi solo per l’aviazione privata. Inoltre, l’aeroporto assicura circa 120-130 posti di lavoro diretti, supporta la formazione di piloti, ospita eventi aeronautici e accoglie voli di Stato.

Le associazioni sottolineano come l’aeroporto sia economicamente sostenibile e abbia chiuso in utile negli ultimi esercizi. «Un taglio ai fondi federali, invece, metterebbe a rischio la sua operatività, imponendo aumenti tariffari fino a 1.000 franchi per atterraggio, con gravi conseguenze per utenti, aziende e sicurezza».

Le associazioni chiedono al Consiglio federale di escludere Lugano-Agno dai tagli e garantirne il sostegno continuativo, come avviene per altre realtà strategiche del Paese. «Lo scalo è l’unico a Sud delle Alpi. Il suo ruolo nazionale deve essere riconosciuto».

ASPASI, AITI, Cc-Ti, ABT, ASG, LCTA, Hotelleriesuisse Ticino Lugano Region rinnovano l’appello alle autorità federali affinché «venga tutelata una componente essenziale dell’infrastruttura e dello sviluppo regionale, difendendo così anche gli interessi dei passeggeri, del turismo e dell’economia nella Svizzera italiana».

L’Associazione Passeggeri e Aeroporti della Svizzera Italiana (ASPASI), insieme all’Associazione industrie ticinesi (AITI), la Camera di Commercio, dell’Industria, dell’Artigianato e dei Servizi del Canton Ticino (Cc-Ti), l’Associazione Bancaria Ticinese (ABT), l’Associazione svizzera dei gestori patrimoniali (ASG), Lugano Commodity Trading Association (LCTA), Hotelleriesuisse Ticino e Lugano Region si oppongono alla proposta contenuta nelle misure di sgravio del bilancio 2027, che prevede la riduzione dei contributi della Confederazione agli aerodromi regionali.
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