L’ombra dei tagli sull'aeroporto di Agno preoccupa

I risparmi della Confederazione potrebbero colpire gli otto scali regionali svizzeri, compreso quello di Lugano-Agno. Ne avevamo parlato a fine marzo. «Vorrebbe dire chiedere un finanziamento maggiore da parte della Città, aumentare le tasse d’uso e, ipoteticamente, tornare a disporre anche di un contributo da parte del Cantone», aveva commentato il direttore Davide Pedrioli. Oggi prendono posizioni le associazioni economiche e del turismo, esprimendo «forte preoccupazione per gli effetti che un eventuale taglio dei circa 5 milioni di franchi annui destinati all’aeroporto di Lugano-Agno avrebbe sulla sopravvivenza dello scalo. Tali fondi, destinati in gran parte a garantire la sicurezza tramite Skyguide, sono irrinunciabili».
L’aeroporto di Lugano non è solo un’infrastruttura regionale: è un nodo strategico per l’economia, la mobilità e l’attrattività dell’intero paese, si legge in una nota. Nel 2024 lo scalo ha registrato oltre 21.000 movimenti aerei (+12%), di cui circa 8.000 voli business, con un impatto economico stimato di oltre 100 milioni di franchi solo per l’aviazione privata. Inoltre, l’aeroporto assicura circa 120-130 posti di lavoro diretti, supporta la formazione di piloti, ospita eventi aeronautici e accoglie voli di Stato.
Le associazioni sottolineano come l’aeroporto sia economicamente sostenibile e abbia chiuso in utile negli ultimi esercizi. «Un taglio ai fondi federali, invece, metterebbe a rischio la sua operatività, imponendo aumenti tariffari fino a 1.000 franchi per atterraggio, con gravi conseguenze per utenti, aziende e sicurezza».
Le associazioni chiedono al Consiglio federale di escludere Lugano-Agno dai tagli e garantirne il sostegno continuativo, come avviene per altre realtà strategiche del Paese. «Lo scalo è l’unico a Sud delle Alpi. Il suo ruolo nazionale deve essere riconosciuto».
ASPASI, AITI, Cc-Ti, ABT, ASG, LCTA, Hotelleriesuisse Ticino Lugano Region rinnovano l’appello alle autorità federali affinché «venga tutelata una componente essenziale dell’infrastruttura e dello sviluppo regionale, difendendo così anche gli interessi dei passeggeri, del turismo e dell’economia nella Svizzera italiana».