L’onda lunga di Kering solleva il moltiplicatore

Da un lato il disimpegno Kering, dall’altro le riforme tributarie all’orizzonte; alcune certe, altre per ora “congelate”. Da tempo Cadempino si è ritrovata a far fronte a una diminuzione del proprio gettito fiscale dopo il parziale passo indietro del colosso internazionale del lusso e, come se non bastasse, nei prossimi mesi dovrà confrontarsi con l’impatto sulle finanze comunali di due importanti novità: la riduzione dell’aliquota d’imposizione degli utili aziendali dall’8% al 5.5% (già certa) e l’introduzione del moltiplicatore differenziato per le persone fisiche e quelle giuridiche (qui le discussioni sono aperte).


E il Municipio, i conti li ha (già) fatti. La riduzione dell’imposta sull’utile comporterà una diminuzione delle entrate nell’ordine di 700 mila franchi. Una cifra ragguardevole per un Comune che, nonostante le ripercussioni del caso Kering, è riuscito a rimanere attrattivo e ad offrire diversi servizi per la popolazione. Per far fronte a questa ulteriore diminuzione del gettito fiscale, l’Esecutivo ha deciso di percorrere l’unica strada possibile: l’aumento del moltiplicatore 2024 di cinque punti percentuali, dal 65 al 70%. Come indicato nel relativo Messaggio approvato a inizio marzo all’attenzione del Consiglio comunale, questo passo – già compiuto lo scorso giugno da Bioggio, passato dal 57 al 65% – «permetterebbe di migliorare di 500 mila franchi l’autofinanziamento, che nel 2023 risulta in negativo di 1,5 milioni». Un aumento, lo ricordiamo, era già stato bocciato lo scorso anno e il prossimo 8 aprile il Legislativo è chiamato nuovamente ad esprimersi. E sul tavolo c’è anche una controproposta: aumentarlo sì, ma al 68%. Segno che la politica, questa volta, ha capito che è necessario mettere mano alle entrate e che i tempi per un ritocco sono maturi. In ogni caso, assicura il sindaco Tom Cantamessi, «il nostro comune resterà attrattivo, anche grazie ai vari incentivi sia per le persone fisiche che quelle giuridiche».
Su e giù
D’altronde, come detto in apertura, dal 2019 Cadempino ha visto il gettito fiscale comunale delle persone giuridiche calare dai 15,02 milioni del 2018 ai 5,96 dell’anno successivo, anno del disimpegno di Kering. Nel 2020 è calato a 2,64 milioni, nel 2021, a 3,38 milioni, nel 2022 è invece risalito a 3,6 e nel 2023 è nuovamente sceso, attestandosi a 2,7 milioni di franchi. A tutto ciò si somma un contributo di livellamento di quasi 4 milioni di franchi, che da solo rappresenta il 32% delle uscite. E per far fronte alla perequazione (il calcolo per il 2023 si basa sul quadriennio 2016-2020), fino al 2025 è stato necessario chiedere un prestito. È facile intuire come la situazione finanziaria sia «delicata». Il piano finanziario, si legge nel messaggio sul Consuntivo 2023, prevede infatti una serie di disavanzi per i prossimi tre anni, «fino ad assestarsi a un disavanzo di circa un milione di franchi per il 2026 e un capitale proprio di circa 4 milioni».
Ci sarà concorrenza?
E all’orizzonte, non va dimenticato, c’è la possibile introduzione del moltiplicatore differenziato. Attualmente la palla è nel campo dei Comuni, che dovranno esprimersi nell’ambito di una consultazione, ma anche in questo caso il Municipio di Cadempino osserva interessato: delle entrate fiscali, il 53% (2,7 milioni appunto) è dato dalle aziende. «Può essere un problema che andrebbe a sommarsi al calo del gettito fiscale», rileva Cantamessi. Temete la concorrenza fiscale dei vicini (scenario molto temuto da Lugano)?, chiediamo. «Non penso che i Comuni limitrofi corrano a farsi concorrenza». Anche perché, prosegue il sindaco, «per le aziende che abbiamo a Cadempino e che dispongono di una grossa impiantistica un trasloco sarebbe complicato». Il discorso è ovviamente diverso per gli uffici. «Se dovesse partire qualche altra impresa sarebbe un problema».
«Sarà sicuramente un tema della prossima legislatura. Anche perché i preventivi vanno allestiti entro ottobre…», conclude Cantamessi.