Il caso

Il paradosso di Cadempino: per il Cantone Gucci c’è ancora

Dopo l’addio del colosso del lusso, il gettito delle aziende è sceso da 15 a 3,4 milioni – Per la perequazione è come se poco o nulla fosse cambiato – Per far fronte al contributo di livellamento di 6 milioni è stato chiesto un prestito «grigionese»
Nico Nonella
20.07.2022 06:00

Da Fashion Valley a Death Valley il passo è relativamente breve. E fiscalmente molto pesante. Dal 2019, quando la multinazionale del lusso Kering aveva annunciato una graduale ritirata dal Ticino, comuni come Cadempino, Bioggio e Sant’Antonino hanno registrato cali milionari del gettito fiscale. Ma il disimpegno di Gucci ha creato anche altri grattacapi. In particolare, a Cadempino, dove dal 1997 aveva sede la Luxury Goods International (Lgi), allora Gucci SA, ossia la società che gestisce i marchi del lusso del gruppo Kering. Con il disimpegno del marchio del lusso, il Comune ha visto il gettito fiscale comunale delle persone giuridiche calare dai 15,02 milioni del 2018 ai 5,96 dell’anno successivo. Mentre nel 2020 è addirittura sceso a 2,64 milioni. Nel 2021, a Consuntivo, il gettito si è attestato a 3,38 milioni.

Tutto il peso di un addio

Nonostante questo calo, ci conferma il segretario comunale Roberto Sorci, Cadempino riesce a far fronte ai suoi impegni, a garantire i servizi sul territorio, la manutenzione e via discorrendo. Il problema è un altro: la partecipazione al contributo di livellamento, il principale strumento della perequazione che ha lo scopo di riequilibrare la dotazione di risorse fiscali dei Comuni. In buona sostanza, gli Enti locali messi meglio fiscalmente “pagano” per quelli che lo sono meno. Il contributo 2021 è determinato in base alla media del gettito fiscale accertato degli anni 2014-2018 – un quinquennio in cui Gucci/Lgi contribuiva ancora alle casse comunali – e ammonta a quasi sei milioni di franchi (per la precisione 5.988.364).

Seppur in calo rispetto all’anno precedente (6,41 milioni), al 2019 (7,16 milioni) e al 2018 (8,57 milioni, ma con Gucci ancora contribuente), per il Comune luganese questo esborso extra è problematico. Tanto da aver dovuto chiedere un prestito di 5 milioni di franchi a un istituto di credito nei Grigioni. E anche nei prossimi anni, osserva il segretario comunale, le spese per il contributo di livellamento saranno importanti: «Il Piano finanziario indica un esborso di 4,5 milioni nel 2022, di 3,7 nel 2023, di 2,7 nel 2024, di 2 nel 2025 e di un milione nel 2026». Insomma, almeno per altri tre anni è come se Gucci/Lgi fosse un… “contribuente fantasma” del Comune.

«Restiamo attrattivi»

Ora, lo sguardo dell’Esecutivo di Cadempino è rivolto alla riforma istituzionale «Ticino2020», che tra i suoi contenuti annovera anche la revisione del sistema perequativo. «Non vogliamo puntare il dito contro il Cantone», premette il sindaco Tom Cantamessi. «La pandemia ha complicato i piani ma è vero che l’entrata in vigore di questa riforma ci avrebbe aiutato. Il nostro è un caso paradossale. Quello che incassiamo come gettito fiscale non copre nemmeno la quota di perequazione che versiamo». Di qui, appunto, la necessità di ricorrere a un prestito. Fortunatamente, sottolinea ancora il sindaco, «non abbiamo dovuto tagliare servizi o prestazioni. Restiamo un comune interessante, portiamo avanti opere di riqualificazione come la sistemazione dei nuclei e la rinaturalizzazione dei riali; siamo sempre vicini al cittadino e all’ambiente diversi contributi all’acquisto di automobili e bici elettriche o di abbonamenti Arcobaleno e con i bonus nascita. Inoltre, a medio termine riusciremo a mantenere un moltiplicatore al 65%. Non ci siamo fermati anche grazie al capitale proprio accumulato. E negli ultimi anni sono arrivate diverse aziende nuove e una scuola privata internazionale». Tornando a Gucci, conclude il sindaco, «il fatto di aver avuto un’azienda così importante sul territorio ha portato notevoli benefici, sia a livello comunale che cantonale».

Qualche confronto

Ma che cosa è, in sintesi, il contributo di livellamento? Come detto, fa parte della perequazione comunale, che a sua volta raggruppa gli strumenti che permettono di riequilibrare le diversità di capacità finanziaria dei comuni, sia tramite aiuti orizzontali (da Comune a Comune) sia tramite flussi verticali, vale a dire con l’intervento del Cantone. Il contributo di livellamento è puramente orizzontale e, semplificando molto, si può dire che i Comuni con risorse fiscali procapite maggiori della media cantonale versano un contributo ai Comuni con risorse fiscali procapite inferiori al 90% della media cantonale.

Spulciando le cifre riguardanti il contributo di livellamento 2021, emerge che i 5 Comuni che contribuiscono maggiormente sono tutti del Luganese: in testa c’è Lugano (con 28,23 milioni di franchi), seguito da Collina d’Oro (7,28 milioni), Paradiso (6,88 milioni), Cadempino (5,88 milioni) e Bioggio (4,22 milioni). Tra i maggiori beneficiari troviamo invece Bellinzona (12,43 milioni), Biasca (6,52 milioni), Riviera (4,78 milioni), Capriasca (4,18 milioni) e Monteceneri (2,36 milioni).

Correlati
Verso la svolta per «Ticino 2020»
Cresce l’ottimismo per la riforma dei rapporti istituzionali tra il Cantone e i Comuni, un cantiere iniziato oltre 8 anni fa – Gobbi: «Aspettative forse troppo elevate ma questo risultato è apprezzabile» – Dafond: «Siamo a un minuto dalla mezzanotte»