Il caso

L'oratorio, le lacune ed il naso turato

Bellinzona: con il sì al credito per il restyling dell'edificio religioso si chiude la vicenda dei sorpassi di spesa, anche se non è da escludere un ricorso al Governo - Critiche da più parti per la gestione del dossier
Il complesso di Giubiasco fotografato un mese e mezzo fa. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
16.05.2022 21:26

Stavolta non siamo d’accordo con Shakespeare: non è tutto bene quello che finisce bene. Almeno per quanto riguarda la vicenda dei sorpassi di spesa venuta alla luce a Bellinzona nei primi mesi del 2020. Una brutta pagina nella recente storia della Città aggregata che stasera è tornata al centro delle discussioni in seno al Consiglio comunale. Il Legislativo ha approvato il credito supplementare di 2,7 milioni di franchi per completare il progetto del nuovo oratorio di Giubiasco (una delle tre opere finite sotto la lente) che prevede la realizzazione di un centro culturale e di aggregazione sociale intergenerazionale. I sì sono stati 50 a fronte di due astenuti.

Ma non è tanto il risultato finale ad interessare, ma i mugugni sollevatisi in sala da praticamente tutti gli schieramenti in merito alla gestione «lacunosa» del dossier che, ricordiamo, si trascina da quasi sette anni. L’invito del plenum, scontato, è che una «tegola» simile (come la definì il Municipio) non abbia più a ripetersi. Non è comunque escluso che venga inoltrato un ricorso al Governo, ciò che dilaterebbe ulteriormente i tempi di un cantiere che si vorrebbe concludere entro l’inizio del 2023 dopo 6-8 mesi di lavori.

Tra difesa e «finzione»

A fare da fil rouge agli interventi dei consiglieri comunali è stato un appello: chiudiamo il prima possibile questo cantiere e voltiamo pagina. Senza dimenticare. La prima a rompere il ghiaccio è stata Michela Pini (PLR), relatrice del rapporto della Commissione dell’edilizia: «L’attuale situazione con il cantiere fermo è insostenibile. L’opera deve essere completata, affinché la popolazione possa godere appieno di questo spazio aggregativo. Il progetto darà una nuova spinta al quartiere di Giubiasco». Le ha fatto eco Claudio Buletti (Unità di sinistra), secondo il quale è «fondamentale ascoltare le esigenze dei cittadini». Lo stesso ha ribadito Maura Mossi Nembrini (Più Donne), per la quale «la cultura deve essere presente da Moleno a Gudo, non solo in centro città».

La socialista Lisa Boscolo ha evidenziato che «dopo anni, mille discussioni, audit interno ed esterno, finalmente possiamo esprimerci sul progetto che è partito male e poi sappiamo tutti come è andata a finire. Non potremo accettare, in futuro, un altro caso simile. Questa iniziativa è un primo piccolo passo verso la via di un percorso culturale ed associativo a Giubiasco». Il relatore del rapporto di maggioranza in seno alla Gestione Sacha Gobbi (Lega-UDC) ha rilevato che «l’opera va conclusa in tempi brevi. Speriamo tuttavia che si arrivi al taglio del nastro senza ulteriori inciampi e richieste di credito. Il cantiere dell’ex oratorio alla fine costerà un quarto della Gottardo Arena. La gestione è stata deficitaria, con sperpero di soldi pubblici. Troppa superficialità».

Giuseppe Sergi (Verdi-FA-MPS-POP-Indipendenti), autore per contro del rapporto di minoranza, ha osservato che è «il messaggio municipale è insufficiente. Le critiche della maggioranza della Gestione sono rimaste a mezz’aria. Quanto sarebbe costato demolire l’edificio e costruirlo ex novo? Ecco il problema centrale. La vicenda mostra i limiti di una certa concezione della politica, che è una specie di grande finzione». Il capo del Dicastero opere pubbliche Henrik Bang, in carica da un anno, ha infine annotato che «la nostra volontà è la vostra: metterci una pietra sopra».

Il progetto in pillole

Nel comparto dell’ex oratorio troverà spazio uno stabile composto da tre blocchi. Il primo è già occupato dalla Fondazione Vita Serena; il secondo è destinato ad ospitare la sala multiuso con la possibilità di mettere in scena rappresentazioni culturali ed artistiche o di accogliere attività associative e formative; infine il terzo tassello del mosaico, che consta della biblioteca regionale che traslocherà dalla vetusta sede alle scuole elementari di viale Stazione. Il credito stanziato dall’allora Consiglio comunale di Giubiasco ammontava a 7,95 milioni; ora la spesa sfiorerà gli 11 milioni, con un incremento quindi del 30%. La Parrocchia del Borgo parteciperà all’investimento nella misura di 4,2 milioni.

E i contenuti extra? Il Legislativo ha preferito la posa di una tensostruttura (per quasi 54.000 franchi), come auspicato sia dalla Gestione sia dall’Edilizia, alla creazione di un anfiteatro e alla realizzazione di un campo per il gioco delle bocce.