Chiasso

Lotta alla microcriminalità: «È il momento di reagire»

Secondo le testimonianze raccolte dai consiglieri comunali Giorgio Fonio e Mara Medici (Il Centro), nella cittadina starebbe aumentando la preoccupazione a causa di ripetuti furti ed episodi di spaccio: «Si è raggiunto il limite»
©Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
10.05.2023 06:00

Chiasso, lo attestano i dati, è una cittadina sicura. Ci si può muovere con tranquillità. Ciò nonostante, qualcuno comincia a percepire un po’ di disagio. Una percezione che sarebbe dettata da quelli che vengono descritti come «ripetuti furti o tentati furti». Ma non solo. Raccogliendo le voci dei cittadini, per i consiglieri comunali de Il Centro Giorgio Fonio e Mara Medici sarebbe accertata «la presenza di vere e proprie zone dedite allo spaccio» di sostanze stupefacenti. Per questo motivo i due membri del Legislativo hanno deciso, tramite un’interrogazione, di rivolgere una serie di domande al Municipio. Nel testo ci si spinge oltre allo spaccio e lo si fa anche guardando ai processi in tribunale che si sono svolti in questi ultimi mesi. «Da informazioni raccolte – segnalano gli interroganti – sembra che vere e proprie bande provenienti dalla vicina Italia approfittino del disagio di alcuni cittadini chiassesi». Il riferimento è ai cosiddetti «cavallini», ovvero persone assoldate dalle organizzazioni criminali e inviate sovente dall’Albania per vendere lo stupefacente. «Gli spacciatori – annotano Fonio e Medici –, solitamente persone alla ricerca di denaro, una volte giunte in Svizzera vengono ospitate da consumatori locali i quali offrono alloggio in cambio di qualche dose». Starebbe montando, dunque, una certa preoccupazione: «Una situazione – si fa presente – monitorata dalla polizia che, nonostante il grande lavoro che svolgono i nostri agenti, sembra essere fuori controllo, creando malumore tra la cittadinanza».

Questione di sicurezza

Per questo motivo «la preoccupazione tra la popolazione è grande e chiede all’autorità una reazione ad una situazione che si fa sempre più intollerabile». Alla luce di quanto descritto, i consiglieri comunali chiedono al Municipio se vi sia conferma del malessere segnalato dalla cittadinanza e, in caso di risposta affermativa, come intenda «intervenire per frenare il recente malessere denunciato». Si domanda, inoltre, se l’Esecutivo non ritenga necessario «coinvolgere le autorità superiori affinché le misure di sicurezza sul territorio vengano potenziate». Infine: «In merito al problema crescente dello spaccio di droga sul territorio, quali misure intende implementare per frenare una situazione che sta diventando inaccettabile?». Da noi interpellato per comprendere cosa l’abbia spinto a inoltrare l’interrogazione, Giorgio Fonio tiene comunque a ribadire che «Il lavoro fatto dal Dicastero Sicurezza e dagli agenti è grande». Il riscontro, d’altronde, «è oggettivo». Però, tiene a sottolineare, «probabilmente è arrivato il momento in cui si è raggiunto il limite».

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