Luca Renzetti: «Il ricambio generazionale? Una grande opportunità»

Il PLR nel Locarnese è confrontato con uscite eccellenti in vista del 14 aprile. Ne abbiamo parlato con il presidente distrettuale, nonché granconsigliere e consigliere comunale cittadino Luca Renzetti.
Scherrer, Pissoglio, Dafond e Ponti: quattro sindaci PLR di peso del Locarnese non si ricandidano. Una sua riflessione su questo profondo ricambio generazionale
«Sicuramente un ricambio di dimensioni importanti per la regione, basti pensare che oltre ai 4 sindaci citati, non si ricandideranno anche Gianni Nicoli e Fabrizio Garbani-Nerini, sindaci storici di Cugnasco-Gerra e Terre di Pedemonte. Questo significa che circa un terzo dei sindaci della regione non si ripresenterà alle prossime elezioni. Per quanto riguarda i sindaci PLR, parliamo di persone che ricoprono il proprio ruolo da decine di anni, in comuni cardine della regione. Queste decisioni nascono innanzitutto dall’impegno costante e duraturo profuso negli anni; un incarico che porta molte soddisfazioni, ma chiede anche tanto, non solo dal punto di vista del tempo e delle rinunce, ma anche a livello psicofisico, soprattutto emotivamente. Il sindaco è il vertice della piramide rovesciata del nostro sistema politico, rimane il punto di riferimento non solo per la popolazione, ma anche per la politica cantonale e comunale, i servizi municipali e regionali e tutto quanto ruota intorno alla vita locale. Quando si parla di lasciare il ruolo di sindaco, credo non ci sia mai il momento giusto, ad un certo punto il tuo corpo, la tua mente e, forse, anche i tuoi sentimenti dicono che è il momento di lasciare al nuovo che avanza. È fondamentale che questo ricambio ci sia, anche perché oggi il mondo va 10 volte più veloce di 50 anni fa e fare il sindaco per tanti anni è difficilmente sostenibile».
Una battaglia all’ultimo voto…
«Nel momento in cui poco meno della metà dei sindaci della regione sono del tuo partito e quasi un terzo dei municipali anche, sei sempre sotto attacco. Le liste ufficiali non sono ancora state presentate, ma sicuramente gli altri partiti stanno preparando l’artiglieria pesante per poter conquistare (o riconquistare) un sindacato dove gli uscenti non si ricandidano e, come ben sappiamo, difendere è spesso più difficile che attaccare, soprattutto in politica, quando le posizioni sono consolidate da tempo. La grande sfida del PLR nei comuni della regione sarà quella di mobilitare l’elettorato in una battaglia dove il comandante esperto non c’è più e l’impegno dovrà essere quindi quadruplicato. Purtroppo, in alcuni comuni è molto complicato trovare cittadini che si mettono a disposizione della «res publica». Questa sarà una delle sfide più importanti per la politica del futuro, non solo a livello comunale».
Ad Ascona il fronte liberalradicale sembra spaccato, soprattutto con l’ingresso in lista dell’outsider Giorgio Gilardi. La divisione può portare a serrare i ranghi o alla dispersione di voti?
«Personalmente nutro la convinzione che le liste forti portino un valore aggiunto al partito. Spulciando le statistiche del passato, il connubio «lista forte + posto vacante» ha quasi sempre portato ad ottimi risultati partitici. Bisogna però chiarie che questa è solo una faccia della medaglia, l’altra chiede che sia i candidati che gli elettori tengano a mente anche il nome che sta davanti alla maglietta (partito) e non solo quello dietro (candidato). Ho sempre vissuto le campagne elettorali come uno sport individuale ma sotto la stessa bandiera. Qualche settimana fa è diventato virale un video che ritraeva Marco Odermatt incitare i suoi compagni di squadra dall’arrivo mentre affrontavano la loro manche, nonostante lui occupasse la prima posizione; non pretendo questo in una campagna elettorale, ma se ad Ascona saremo un po’ Odermatt, sarà un grande risultato».


A Locarno c’è Nicola Pini come «sindaco designato». Ma per conquistare le altre due poltrone in Municipio serve una lista forte. Crede che ci sia?
«Se Nicola Pini si sentisse definire «sindaco designato» un qualche gesto scaramantico lo farebbe. Scherzi a parte, a Locarno abbiamo la fortuna di avere un candidato come Nicola, che ha dimostrato il suo valore a diversi livelli: come mio predecessore in distretto, come granconsigliere e ora come municipale, oltre agli altri consessi dove ha potuto dare il suo apporto. La lista per il municipio però conta sette persone e quindi non basterà sicuramente il solo Pini a garantire i 3 posti che il PLR ha in Municipio, sarà quindi fondamentale una lista forte. La sezione di Locarno ha lavorato duramente per garantire una lista all’altezza della città faro della regione e la lista è ben assortita come genere, età e competenze, l’esperienza politica e le varie sensibilità del partito. Non nascondo che mi sarebbe piaciuto vedere anche qualche altro nome sulla lista, ma purtroppo non è sempre facile farsi dire di sì. In tutti i casi, sono sicuro che la lista per il municipio a Locarno è composta da persone molto motivate e che si impegneranno al massimo per raggiungere l’obiettivo, che deve essere il sindacato e la conferma dei 3 seggi in Municipio».
A Minusio c’è Uniti x Minusio che incalza dopo la sconfitta di quattro anni fa: crede che il PLR abbia i candidati per riconquistare la maggioranza assoluta?
«Sarò molto schietto, parlare di maggioranza assoluta nel secondo comune della regione (7500 abitanti!) quando abbiamo 12 forze politiche diverse nel parlamento cantonale, mi fa un po’ sorridere. Quattro anni fa si è verificata una situazione ideale per il PLR e sono stati conquistati 4 seggi su 7, quest’anno sarà molto difficile ripetere l’impresa, anche perché, da quanto ho sentito, ci sarà - almeno - un partito in più in lista (Verdi Liberali, che si separano da USI), portando i partiti da 3 a 4; senza dimenticare che il sindaco Dafond non si ripresenta. Detto questo, il PLR di Minusio e i suoi elettori hanno il dovere di mettere in campo tutte le forze disponibili per portare a casa nuovamente il quarto municipale».
Anche Brissago è una roccaforte PLR: c’è qualche “delfino” di Roberto Ponti che si profila?
«Sostituire un sindaco come Roberto sarà tutt’altro che scontato, ma posso assicurare che Brissago vive e che il PLR presenterà una lista per confermare il sindacato e il terzo seggio riguadagnato 4 anni fa».