Luce verde per l’impianto che distribuirà calore

Un passo deciso e non scontato verso la prima grande centrale di teleriscaldamento del Mendrisiotto. Lo ha fatto nei giorni scorsi il progetto firmato Teris SA che mira ad insediare una centrale termica a biomassa per il teleriscaldamento a Coldrerio, in zona Campagna Adorna.
Il passo deciso ha le sembianze di una licenzia edilizia. Nel corso dell’ultima seduta il Municipio di Coldrerio ha infatti dato luce verde al progetto pubblicato a inizio anno, conferma l’Ufficio tecnico della località aggiungendo che durante il periodo di pubblicazione non era stata inoltrata alcuna opposizione.
Dove e come
L’impianto che troverà posto in zona Valle della Motta consentirà di «servire un importante settore» e parallelamente «la riduzione di emissioni di CO2 nella regione di quasi 4.000 tonnellate annue», si spiegava nella relazione tecnica allegata alla domanda di costruzione. Il costo stimato è di circa 12 milioni di franchi. L’impianto termico a biomassa sorgerà nei pressi della discarica, e troverà spazio in un edificio già esistente ma in disuso, che sarà riconvertito al nuovo scopo. Quell’ubicazione è stata individuata come la più idonea. Sia perché facilmente raggiungibile, sia perché centrale. «La rete di teleriscaldamento del Mendrisiotto prevede di svilupparsi dapprima nel comparto Casvegno per poi estendersi fino a via Turconi (a Mendrisio, ndr), passando da via Maspoli attraverso l’incrocio Banchette. Ulteriori diramazioni in direzione di Coldrerio e verso lo stadio comunale, nonché altre vie non menzionate sono previste in un secondo tempo».
A consentire la produzione di calore ci sarà il legno, locale. «Il combustibile utilizzato sarà biomassa legnosa proveniente sia dalla raccolta differenziata su territorio ticinese, sia cippato naturale. Il materiale verrà conferito sotto forma di cippato di legna di dimensione idonea ad essere bruciata sulla griglia delle caldaie e verrà stoccato in un’area predisposta a lato degli impianti, in un deposito. Il calore prodotto dalla combustione genera energia termica, che riscalderà l’acqua della rete di teleriscaldamento», si leggeva nell’incarto riassumendo il funzionamento della futura centrale. Oltre a due caldaie a biomassa legnosa, è prevista la posa di una caldaia a gas, per «la copertura delle punte di potenza termica» e per offrire una ridondanza».
La notizia di questo progetto nelle scorse settimane aveva suscitato reazioni a livello politico. In più di un Comune. Come a Mendrisio dove un’interpellanza racchiudeva timori sulla qualità dell’aria a causa dell’utilizzo di legno di scarto. Ma il legname verrà accuratamente selezionato, e verranno preferiti materiali tipo imballaggi e palette», aveva spiegato il Municipio di Mendrisio.