Locarno

L’UDC pensa alla scissione per riaffermare la propria identità

Da tempo unita alla Lega, l’Unione democratica di centro cerca candidati e riflette sull’opportunità di correre da sola, sebbene con gli indipendenti, alle elezioni di aprile - Intanto in casa PPD Marco Pellegrini fa un passo indietro
Bruno Bäriswyl, il volto dell’UDC cittadina. ©CdT/Gabriele Putzu
Luca Pelloni
26.10.2020 19:27

Nonostante aprile sia ancora lontano, in città il panorama politico si sta dimostrando assai vivace. E nemmeno la pandemia parrebbe aver spento gli ardori dei protagonisti. Anche in casa UDC, che da tempo a Locarno ha instaurato un saldo legame con la Lega. Un legame che, a detta dei diretti interessati, funziona bene. Tanto da aver permesso di riconquistare un seggio in Municipio con Bruno Buzzini. Ma l’Unione democratica di centro, la cui immagine in città viene inequivocabilmente affiancata al nome di Bruno Baeriswyl, sta vagliando l’ipotesi di correre da sola all’appuntamento con le urne del 18 aprile 2021. O meglio, ciò che è in cantiere è una scissione dalla Lega per proporre una propria lista civica, che accolga anche gli indipendenti.
«Sono alla ricerca di candidati disposti a mettersi in lista per l’UDC», spiega Bäriswyl. «Di persone che abbiamo il coraggio di mettersi in gioco come esponenti dell’UDC. Siamo nel 2020, ma è incredibile che ancora oggi ci siano, ad esempio, dei datori di lavoro che non vedono di buon occhio le candidature di propri dipendenti per il mio partito. Un partito che, però, a livello nazionale ha due consiglieri federali e il 30% dei consensi. Forse in Ticino è ancora visto un come il partito degli ‘züchitt’».

Bäriswyl, già per le scorse elezioni (annullate), aveva pensato a una lista civica, assieme tra l’altro al PPD. Ma gli ammiccamenti non si erano concretizzati. Anche perché la Lega non ha voluto perdere la sua identità. E proprio questo, oggi, cerca l’UDC. La propria identità, che, in anni di collaborazione con il movimento fondato da Giuliano Bignasca, si è forse un po’ persa. Bärswyl, dunque, lancia un appello a possibili candidati. «Se ne trovassi 8-10, potrei pensare a una corsa in solitaria. Altrimenti rimarrebbe l’unione con la Lega». L’esponente UDC si prende un mese e mezzo di tempo per vedere sondare il terreno.

Scissione rischiosa
Contattato a proposito, il municipale Bruno Buzzini non vede di cattivo occhio la ricerca di candidati da parte dell’UDC. Ma «per rimpolpare la lista assieme alla lega». Altrimenti, si rischiano di commettere di nuovo gli errori del passato. «Correndo assieme possiamo puntare anche al raddoppio in Municipio. Separati, invece, v’è il rischio concreto di perdere la poltrona che abbiamo conquistato», commenta. Nessun rancore, comunque, nei confronti di Bäriswyl, che se dovesse decidere di non optare per la scissione, sarà sempre ben accetto sulla lista Lega-UDC.

Le riserve di Paolo Caroni
Infine, qualche movimento c’è anche tra le fila del PPD. Marco Pellegrini, di fronte alla possibilità che, in definitiva, l’attuale vice sindaco Paolo Caroni decida di candidarsi nuovamente, ha comunicato alla presidenza di voler «fare un passo indietro, dando la priorità agli uscenti».
Resta comunque ancora solido il nome di Claudio Franscella. «I sette in lista lo scorso mese di aprile hanno confermato la propria disponibilità», sottolinea il presidente Alberto Akai. «Prima di prendere ulteriori decisioni, quindi, siamo in attesa che Paolo Caroni sciolga le proprie riserve. E poi valuteremo ovviamente l’importante candidatura di Claudio Franscella». Bisognerà dunque capire se e come creare lo «spazio» necessario sia per il vice sindaco, che ad aprile non si era ricandidato, sia per Franscella. I due, ricordiamo, andranno ad affiancare in particolare Giuseppe Cotti.