Politica

L'UDC sull'arrocco leghista: «Il Governo conferma, proposta inopportuna con modalità fantozziane»

Tramite un comunicato firmato dal presidente Piero Marchesi, i democentristi criticano aspramente la proposta avanzata da Norman Gobbi e Claudio Zali: «Inutile, inopportuna e dannosa»
©Gabriele Putzu
Red. Online
03.06.2025 18:50

«Ci sono momenti in cui il rispetto delle istituzioni non è un dettaglio, è la sostanza stessa della politica». Inizia così un comunicato stampa diffuso dall'UDC Ticino e firmato dal suo presidente, Piero Marchesi, dal titolo piuttosto esplicito: «Arrocco in CdS, il Governo conferma i sospetti dell’UDC: proposta inopportuna, modalità fantozziane e nessun vantaggio per i ticinesi». Il riferimento, evidentemente, è alla proposta dei due consiglieri di Stato leghisti, Norman Gobbi e Claudio Zali, di scambiarsi i Dipartimenti. Una proposta che il Governo intende approfondire prendendosi tutto il tempo necessario, ha spiegato l'Esecutivo in una nota.

«Il comunicato odierno del Consiglio di Stato conferma ciò che l’UDC Ticino aveva sospettato: il cambio di Dipartimento tra i Consiglieri di Stato Zali e Gobbi non era stato deciso» prosegue Marchesi. «È stato annunciato in modo improvvido, senza rispetto né per le regole, né per il buon senso». Per questa ragione, «con serietà istituzionale, l’UDC Ticino ha scelto di non prendere posizione ufficiale prima che il Governo si esprimesse formalmente».

Ora che il quadro è chiaro, il giudizio dei democentristi è netto: «Le modalità con cui i due Consiglieri hanno agito sono ingiustificabili, due esempi su tutti: la presenza di Zali all’inaugurazione dell’anno giudiziario come Direttore DI in pectore, oppure Gobbi che ha già provveduto a congedarsi dai poliziotti con un'e-mail». Due esempi che dimostrano come i due consiglieri, a detta dell'UDC, abbiano «violato lo spirito stesso delle Istituzioni che rappresentano».

Quanto al merito, prosegue la nota, «la proposta di cambio di Dipartimento è inopportuna, inutile e dannosa. Altro che uscita dalla comfort zone e rinnovamento in favore dei ticinesi». E ancora: «A 16-18 mesi dalle elezioni, questa manovra, annunciata dalla stessa Lega, avrebbe come unico risultato il completo congelamento dell’attività di due interi Dipartimenti, proprio nel momento in cui invece bisognerebbe accelerare».

E i cittadini, scrive sempre l'UDC, lo hanno capito benissimo: «Il 70% dei partecipanti al sondaggio Tio boccia l’operazione. E ancora più chiaramente: la maggioranza la considera una manovra al servizio degli interessi personali dei due Consiglieri, non dell’interesse collettivo. Il sondaggio odierno del Mattino online, pur promosso in un ambiente amico e con la speranza di ottenere un risultato diverso, ha dato lo stesso responso».

«I numeri parlano, come parlano i fatti» ribadisce Marchesi. «L’UDC Ticino invita il Consiglio di Stato a soppesare con grande attenzione ciò che è in gioco e a non concedere il cambio di Dipartimenti. Dare seguito a questa proposta significherebbe non solo bloccare due Dipartimenti e di conseguenza peggiorare la già poco edificante progettualità del Governo, ma impoverire ulteriormente una legislatura già pesante di ritardi e progetti fermi. Ai due consiglieri di Stato diciamo con chiarezza: è ora di lavorare, e di portare risultati. I ticinesi non chiedono giochi di potere, ma risposte concrete. È il lavoro che conta, non la poltrona sulla quale si siede».

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