Progetti

Lugano accelera ancora sulle tecnologie digitali

Varata una nuova strategia per avvicinare ancora di più i cittadini, favorire l’innovazione tra le imprese e l’ammodernamento dell’amministrazione comunale – Michele Foletti: «C’è un terreno fertile unico» – Ad accompagnare il percorso saranno un Digital Office e un comitato etico e scientifico
©Chiara Zocchetti
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
04.09.2025 21:15

La trasformazione tecnologica della città di Lugano non solo proseguirà anche in futuro ma dovrà diventare ancora più vicina al cittadino. È questo l’obiettivo della nuova «Strategia digitale 2025-2030» presentata oggi dal sindaco, Michele Foletti e dal capo dicastero consulenza e gestione, Marco Chiesa. Connesso, inclusivo e sovrano. Così il Municipio immagina il futuro della città. Un futuro in cui ad accompagnare il proseguimento di quanto già fatto (dal laboratorio di innovazione «Lugano Living Lab» alla piattaforma ufficiale della Città progettata per sostenere il commercio locale «My Lugano», passando per l’iniziativa promossa insieme a Tether per fare di Lugano il principale polo europeo nei settori bitcoin e blockchain, «Plan B») saranno due nuovi strumenti definiti chiave.

Un «Digital Office», organo interno di coordinamento presieduto dal segretario comunale, Robert Bregy, che riunisce figure di vertice dell’amministrazione comunale per gestire e monitorare l’attuazione della strategia. E un comitato etico e scientifico per l’innovazione digitale, composto da esperti di alto profilo provenienti dal mondo accademico, scientifico e culturale, «che dovrà assicurare che ogni scelta tecnologica mantenga una visione umanocentrica dell’innovazione», hanno spiegato Foletti e Chiesa.

L’obiettivo della nuova strategia, ha continuato il sindaco, è quello trasformare il potenziale illimitato della tecnologia in benefici concreti e percepibili: «un’amministrazione più semplice e vicina ai cittadini, servizi personalizzati, dati sicuri e accessibili, maggiore partecipazione civica e nuove opportunità di sviluppo economico sostenibile».

Una città digitale, ha evidenziato dal canto suo Chiesa, non si costruisce da sola, è una sfida condivisa che richiede energie, idee e visioni da tutta la comunità. «Insieme possiamo fare di Lugano un laboratorio di futuro, inclusivo, sovrano e innovativo».

Si inserisce in questo contesto, si è proseguito, il progetto di creare una nuova azienda intercomunale per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). «Il nostro sportello elettronico - ha precisato Foletti - sarà condiviso con la città di Mendrisio, ma anche con Locarno, Chiasso e Bellinzona collaboreremo per creare un ecosistema digitale forte».

Tutto questo perché «la digitalizzazione a Lugano non è una goccia nel deserto - ha continuato il sindaco - ma un terreno fertile, come dimostrano tutte le iniziative portate avanti nel corso degli ultimi anni». Iniziative che non sono altro che «tutto un insieme di tasselli coerenti tra loro appartenenti a una visione strutturata, che siamo riusciti a tradurre in realtà grazie anche alla collaborazione con privati, enti e istituzioni».

La nuova «Strategia digitale 2025-2030» si concretizzerà in particolare in sette ambiti. «Dalla creazione di servizi pubblici intelligenti, proattivi e orientati all’esperienza utente - con portali unificati, interfacce semplici, notifiche personalizzate, uso responsabile di AI - alla promozione di inclusione, formazione e cultura digitale per superare il divario tecnologico e garantire a tutti l’accesso alle competenze necessarie». E ancora. «Dalla gestione etica e sicura dei dati pubblici come bene comune strategico, con identità digitale autodeterminata e open data certificati online su blockchain, fino allo sviluppo di innovazione, economia e sostenibilità attraverso Lugano Living Lab». Senza dimenticare «il coinvolgimento digitale della cittadinanza, con progetti partecipativi, forum civici e la costruzione di infrastrutture (cloud e locali) sicure, con standard elevati di cybersicurezza e un’adozione etica delle tecnologie emergenti».