Curiosità

Lugano arruola 9 samurai (dopo aver trovato loro le armi)

Il Consiglio comunale dovrà accettare la donazione di una collezione di statue e armature degli eroici guerrieri giapponesi - La procedura è in corso dal 2017 ed era ferma perché, da contratto, per concluderla occorreva reperire sul mercato dell’antiquariato anche le armi
©CdT/Chiara Zocchetti
John Robbiani
19.02.2022 06:00

«Il Municipio di Lugano ha messo a disposizione 10.000 franchi per acquistare armi». Potrebbe essere il titolo di uno scoop. Di uno scandalo perfino. E invece no. Lugano ha davvero investito 10.000 franchi in armi (tra cui un arco lungo più di 2 metri), ma lo ha fatto per assicurarsi i servigi di nove guerrieri samurari. O meglio: assicurarsi la proprietà delle loro storiche armature, che hanno un valore artistico e culturale notevole. Ma andiamo con ordine visto che la storia è lunga (inizia nel 2017)_e curiosa. Tutto ruota attorno alla figura di Paolo Morigi. Il noto collezionista ed esperto di arte etnica - scomparso appunto nel 2017 - decise di donare al Museo delle Culture (MCL) e alla Fondazione culture e musei la sua collezione di armature da samurai. Morigi era stato, tra l’altro, uno dei promotori proprio del Museo delle Cultur. La donazione era però sottoposta ad alcune condizioni. Una di queste riguardava la conservazione, lo studio e la valorizzazione delle armature, nonché la loro permanente esposizione all’MCL.

Sono state restaurate
In questi anni le opere sono sate sottoposte a un attento intervento di restauro condotto dal Laboratorio di conservazione del MUSEC, in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria e il Centro nazionale delle ricerche di Milano. Le armature sono anche state al centro di una ben frequentata esposizione al Museo delle culture (nel 2018). E poi protagoniste di un volume scientifico («Il samurai da guerriero a icona», Silvana Editoriale). Armature poi permanentemente esposte allo Spazio tesoro - al primo piano - del Museo delle culture di Villa Malpensata. Lugano ha così soddisfatto molti dei criteri imposti dalla donazione:_ conservazione, studio ed esposizione. Ma per la valorizzazione il percorso è stato un po’ più complesso.

La ricerca
Il Municipio ha quindi stanziato un credito di 10.000 franchi (il MUSEC altrettanti) per arricchire ulteriormente il corredo di armi e l’istituto ha provveduto al loro reperimento sul mercato dell’antiquariato. Ed è stato trovato uno yumi (un arco che supera largamente i 2 metri di lunghezza) e una yari_(una lancia utilizzata tra l’altro anche nell’arte marziale chiamata Sojutsu). Pezzi che vanno a completare un «arsenale» che già prima si componeva di due daisho (due lame) una spada katana e una spada corta (che in giapponese si chiama wakizashi).

Il loro valore
La collezione di Paolo Morigi si compone appunto di nove armature da samurai composite a due sezioni, complete di elmo con maschera, corazza e schinieri e un elmo con maschera. Le pesanti armature sono laccate e finemente decorate da ambo le parti. Gli elmi, parte integrante dell’apparato insieme a calze, sandali, cintura e bracciali, riportano decorazioni ornamentali e forme di ispirazione animale tipiche del folclore giapponese. Si tratta prevalentemente di corazze cerimoniali, che ben illustrano l’immagine dei samurai nei secoli e il codice di valori alla base dell’arte della guerra di questi soldati. Le opere risalgono tutte a un periodo storico compreso tra la fine del XVI e la prima parte del XX secolo. «E sono state raccolte - spiega il Municipio - dal proprietario nel corso di un ventennio». Il valore assicurativo è di circa 350.000 franchi. Quello culturale è quasi certamente molto più alto.

La parola al Legislativo
Ora sarà il Consiglio comunale a dover dire la sua sulla donazione. Non si prevedono grandi discussioni, ma formalmente è necessario che il Legislativo dia il suo via libera . E il dono di Morigi rafforza anche in modo importante il settore giapponese del MUSEC. «Proprio ai samurai – ci aveva spiegato il direttore del museo Paolo_Campione quando si iniziò a parlare pubblicamente della donazione - sono dedicate molte delle 11.000 fotografie della Scuola di Yokohama, albumine ottocentesche colorate a mano, e della raccolta di stampe ukiyo conservate nei nostri depositi e periodicamente presentate al pubblico nelle mostre che abbiamo realizzato in Svizzera e in altri paesi europei. Un patrimonio unico che ci permette di entrare in un mondo dove il samurai appare come un personaggio dell’immaginario oltre che storico, visto oggi come una sorta di eroe più che una persona in carne ed ossa, al punto da essere stato ripreso più volte fino ai giorni nostri». Ripreso come un supereroe. Lugano dunque a partire dai prossimi mesi, oltre che dai Volontari luganesi, sarà difesa anche da nove samurai. Non male.

19.700 donazioni in pochi anni
Ma la collezione Morigi non è di certo l’unica avvenuta al MUSEC_in questi anni. Tra il 2017 e il 2021 il museo ha ricevuto 19.775 opere. Per donazioni con un valore superiore ai 250.000 franchi (come in questo caso) occorre però l’avallo del Legislativo.