Turismo dei rifiuti

Lugano: caccia al sacco più conveniente

Il prezzo dei rotoli della Città, appena deciso dal Municipio, è di poco inferiore rispetto ai centri limitrofi e oltretutto saranno venduti nei grandi magazzini dei Comuni vicini - In periferia qualcuno farà ancora il furbetto?
I sacchi luganesi saranno rossi. ©Shutterstock
Giacomo Paolantonio
30.10.2019 06:00

Ormai manca poco. Con l’ufficializzazione dei suoi tariffari, avvenuta la scorsa settimana, dal 2020 anche Lugano dovrebbe avere i sacchi colorati per i rifiuti. La tassa sul sacco standard da 35 litri sarà di 1,1 franchi. È un prezzo più contenuto rispetto a diversi centri della fascia urbana e periurbana; fatto che fa nascere un quesito. Ci sarà qualche taccagno dei Comuni vicini che allungherà eccezionalmente il suo braccino corto per fare scorta dei sacchi rossi di Lugano, che sono più economici, e farà qualche metro in più per buttare l’immondizia in città? Le differenze non sono abissali, ma ci sono. Per esempio, attualmente, Massagno, Canobbio e Porza vendono il sacco da 35 litri a 1,25 franchi e verso questo prezzo (il massimo concesso dalle norme cantonali dal 2020) dovrebbe andare anche Vezia (finora 1,80 franchi) e un taglio rispetto al prezzo attuale (1,40 franchi) è previsto anche a Savosa. Questi ultimi Comuni comunque –stando a quanto riferiscono le rispettive cancellerie – devono ancora ufficializzare e contestualmente dovranno riconsiderare anche le tasse di base per i rifiuti, dato che è stato imposto il principio della copertura integrale dei costi di raccolta e smaltimento. Tornando ai prezzi dei sacchi, rispetto a Lugano c’è una differenza di 15 centesimi che, moltiplicata per circa un sacco consumato alla settimana, quindi 50 all’anno, permetterebbe un risparmio fraudolento di 7,5 franchi ogni dodici mesi. L’importo può sembrare troppo modico per convincere qualche tirchio a fare il furbetto, ma abbiamo riferito di recente di un Comune del Basso Ceresio nel quale i sacchi colorati sono stati rubati dai cestini pubblici e inoltre c’è un fattore psicologico che, a mente di chi scrive, non va sottovalutato. Come ci conferma il vicesindaco Michele Bertini, i sacchi rossi di Lugano saranno venduti anche in centri commerciali dei Comuni limitrofi, magari di fianco ai rotoli meno economici di questi ultimi.

Bertini: «Il rischio c’era già»

«Siamo coscienti del fatto che questo rischio esiste, anche se c’è stato già finora, dato che abbiamo sempre avuto i sacchi neri e qualche Comune invece già aveva quelli ufficiali», ha ricordato il capodicastero Sicurezza e spazi urbani.

«Aiutiamo gli esercenti»

«Comunque - ha aggiunto Bertini - evidentemente la priorità del Municipio è stata quella di fissare le tariffe più contenute possibili per i suoi cittadini e anche per le attività economiche della città. Sappiamo che non è un momento facile: per questo io auspico che per gli esercenti si possano individuare delle misure per attenuare l’onere aggiuntivo creato dalla tassa sui rifiuti in proporzione ai posti a sedere. Per esempio si potrebbe diminuire la tassa sull’utilizzo del suolo pubblico». Quanto all’eventualità che l’applicazione della tassa sul sacco a Lugano non possa scoraggiare definitivamente il turismo dei rifiuti, ha sostenuto Bertini, «il Municipio si è mosso d’anticipo con delle misure per contrastare il problema, come la videosorveglianza degli ecopunti, l’ordinanza sul littering (siamo stati tra i primi in Ticino a dotarcene) e l’aggiunta dei posacenere sopra i cestini pubblici; modifica che eviterà che vengano intasati da rifiuti depositati senza i sacchi ufficiali».

Ma oltre che alla repressione si è pensato alla prevenzione, ha sottolineato Bertini. «Ci siamo impegnati con campagne di sensibilizzazione e l’adesione al Clean up day. Per tutti noi sarà una rivoluzione su un tema molto sentito, imposta con un provvedimento del Cantone su cui i luganesi a maggioranza hanno votato no. Perciò dovremo impegnarci per cogliere certe dinamiche e le necessità dei cittadini, per esempio se e come cambierà l’utilizzo degli ecocentri» ha concluso Bertini.

Può succedere anche il contrario

Per dovere di cronaca, va ricordato che attorno a Lugano ci sono anche Comuni dove attualmente il sacco da 35 litri costa un po’ meno e che dunque il turismo dei rifiuti potrebbe prendere anche rotte centrifughe. A Grancia il prezzo è un franco, mentre a Sorengo 95 centesimi (entrambi confermati per il 2020). A Collina d’Oro invece costa un po’ di più: 1,15 franchi (confermato per il 2020). Quanto a Paradiso, il prezzo dall’anno prossimo non è stato ancora stabilito ma, ci ha assicurato il sindaco Ettore Vismara, «la nostra intenzione è quella di non distanziarci troppo dal resto della regione».