Lugano è fiera del suo villaggetto di Natale

È un mix di orgoglio ed entusiasmo il bilancio intermedio della Città sul Natale in piazza, ossia il mercatino e i vari eventi promossi in centro. «In questo ultimo mese si è vista una Lugano inedita, vivace e particolarmente ben frequentata – recita una nota – I negozi, i locali, le vie e le piazze del centro sono stati presi d’assalto, con picchi di presenze molto elevate per l’accensione dell’albero e per l’Immacolata, grazie anche ai numerosissimi bus turistici». L’obiettivo era quello, accrescere il fascino di Lugano in questo periodo dell’anno, e secondo Roberto Badaracco è stato raggiunto: «Abbiamo fatto un grande investimento per affinare la manifestazione. Alcune polemiche gonfiate sul costo delle casette o altri aspetti organizzativi – incalza il municipale – non trovano riscontro nelle reazioni molto positive che registriamo». Ad esempio quelle del presidente dell’Associazione commercianti ambulanti Andreas Aveboni e di esercenti come Gian Pasqua Danesi, Giuseppe Ceravolo, Michaela Bland, Maria Dänzer e del Bar Böcc, tutte raccolte dalla Città.
Girano, ma spendono?
Anche al segretario dell’Associazione via Nassa Mario Tamborini, da noi contattato, è piaciuto quanto proposto. «Lugano ha fatto un salto di qualità concentrando il villaggetto in piazza Manzoni e allestendo punti di ristoro che hanno attirato una valanga di persone». Poi però bisogna vedere quanto spendono queste persone. «In via Nassa ho ricevuto feedback contrastanti: alcuni sono contenti, altri meno. Dipende da quello che viene venduto: ogni un settore è un discorso a sé. In generale, comunque, pensavamo peggio. Mi dicono che sono ricomparsi gli italiani: diversi di loro hanno preferito la tranquillità di Lugano al pienone di altre città». Parlando di affari, traccia un bilancio positivo anche James Mauri del Mauri Concept di via Vegezzi: «A livello di quantità di persone dicembre è iniziato in modo un po’ fiacco, poi c’è stato un risveglio, mentre per quanto riguarda il Natale in piazza un miglioramento c’è stato: sia nella selezione dei prodotti venduti, sia nel tipo di casette». Del lavoro non si lamenta nemmeno Bruno Balmelli: «C’era così tanto da fare in negozio che non ho avuto nemmeno tempo di vederli, i mercatini».
Una sfuriata
Parlando con i commercianti tocchiamo anche la questione delle luci di Como. Nei giorni scorsi il leghista Andrea Censi aveva caldeggiato uno spettacolo simile alla Città dei Balocchi proposta nel capoluogo lariano, ma Badaracco era stato lapidario: il budget della Città non basta, quindi o viene aumentato o contribuiscono i privati, come a Como. A giudicare dal nostro breve giro di opinioni, quest’ultima eventualità sembra complicata. «Sul principio sono d’accordo, ma con i soldi che spreca, Lugano potrebbe comprare luminarie per i prossimi dieci anni – affonda Balmelli – Quelle attuali sono vecchie, vetuste, senza gusto. Sono stato a Milano, in via della Spiga, ed è un’altra cosa: con una semplicità incredibile hanno creato qualcosa di bellissimo. Qui invece spendiamo trecentomila franchi per studiare la riqualifica della funicolare degli Angioli, ma è una cavolata!».
Letterina agli industriali
Per Tamborini, la possibilità di proporre uno spettacolo di luci stile Como o come quelli di Lugano del 2011 e 2012 sarebbe almeno da valutare. «Rispetto al passato, grazie alle nuove tecnologie, organizzare queste proiezioni è meno costoso. Tuttavia affrontare questo discorso resta difficile: a Lugano i commercianti non hanno soldi, servirebbe l’aiuto di altri settori come l’industria». Sul Lario succede proprio questo: lo sponsor principale è un’associazione in cui sono rappresentate anche attività non legate al turismo e al commercio come tintorie, fabbriche tessili, concessionari e studi fiduciari. «A Lugano il problema è a monte» osserva Mauri. «Gli esercenti sono divisi in tre o quattro associazioni che non dialogano fra loro. Magari avendone una sola, forte, che collabori con l’ente turistico, potremmo creare qualcosa di più bello».
Mezzo pieno o mezzo vuoto
Proprio per ovviare alla frammentazione della categoria, i commercianti hanno nominato un comitato incaricato di confrontarsi con il Municipio per agevolare il settore. Dopo vari incontri, le parti hanno concordato agevolazioni per i parcheggi (due ore gratis ai clienti) e l’occupazione del suolo pubblico (per incentivare decorazioni o abbellimenti vari). Un buon risultato, o si poteva fare meglio? «In questo periodo di magra – dice Mauri – è già un buon risultato. Certo, c’è il margine per fare di più: inizialmente le idee erano tantissime». «Non credo che quanto ottenuto sia poco – aggiunge Tamborini – Siamo passati dal niente ad avere almeno qualche agevolazione». Balmelli invece è deluso: «Queste agevolazioni sono una cosa vecchissima, non era nemmeno una richiesta da fare. La vera sfida per Lugano è acquisire lo status di città turistica, che garantisce più libertà sugli orari e in generale dà un impulso a cambiare marcia. Possiamo vivere di turismo, dobbiamo portare qui più persone possibili».