Il caso

Lugano è in Italia, lo dice il cellulare

Da qualche mese può capitare che chi si trovi sul lungolago sia vittima di roaming involontario e che il suo smartphone si agganci a ripetitori della Penisola: colpa di una nuova antenna 4G posata a Campione
©CDT/CHIARA ZOCCHETTI
Federico Storni
23.01.2021 06:00

Per diversi abitanti del Sopraceneri quanto stiamo per raccontare è una prova. L’occasione per ribadire che lo dicevano, loro, che in realtà Lugano sta in Italia. Perché, da qualche mese a questa parte, può capitare a chi si trova sul lungolago o nei suoi paraggi, di ricevere un sms con la scritta «Benvenuto/a in Italia!», o di accorgersi che il suo telefonino stia per qualche motivo prendendo TIM. Se da un lato può far sorridere che una cosa simile possa succedere nella prima città del cantone, peraltro mai particolarmente toccata dal fenomeno, più frequente nelle zone di confine, dall’altro lato è anche causa di irritazione, innanzitutto per il rischio di vedersi lievitare la bolletta a fine mese. Ma perché improvvisamente è emersa questa problematica?

Questione di segnale

Il colpevole è con tutta probabilità da cercare a Campione d’Italia: una nuova antenna 4G entrata in funzione la scorsa primavera. Questa emetterebbe un segnale più potente di quelle elvetiche e sarebbe pertanto in grado di sconfinare con esso fino a Lugano: «I valori limiti in Svizzera sono tra i più bassi al mondo, cosa che non vale per i valori limite all’estero - ci ha riferito Ivana Sambo, portavoce di Swisscom. - Questo spiegherebbe perché una antenna estera riesca a superare il confine». Quello della portavoce è però una considerazione generale, non riferita al caso in questione, per il quale invece Swisscom afferma che effettuerà presto delle misurazioni per poter valutare meglio la situazione.

Ci penserà la politica?

Quando e se verrà provato che il roaming involontario in città è effettivamente causato dalla nuova antenna campionese (prima indiziata in quanto ultima arrivata), il problema potrebbe non essere di facile soluzione perché, dice Sambo, finora «una coordinazione più dettagliata sulle zone di confine, come avviene già da anni con la Germania e la Francia, con l'Italia non è stata purtroppo possibile». In questo senso potrebbe però attivarsi la politica. La questione ieri è arrivata sui banchi del Consiglio di Stato, sollecitato da un’interrogazione firmata dai leghisti Andrea Censi, Sabrina Aldi e Maruska Ortelli. I tre chiedono in particolare se il Governo conosca i motivi per cui le autorità italiane hanno deciso di attivare un’antenna nell’enclave e se abbia margine di manovra per poter intervenire presso le autorità e le aziende italiane competenti.

Proteste nell’enclave

Intanto, come riportato ieri dalla Regione, l’antenna a Campione d’Italia non fa l’unanimità nell’enclave, e pure lì si sta attivando la politica, sulla scia delle lamentele giunte da una trentina di cittadini preoccupati per la loro salute e per le possibili conseguenze negative delle onde elettromagnetiche su di essa, nonché per le loro bollette telefoniche: la gran parte dei campionesi ha infatti un’utenza telefonica svizzera e ora, essendo a due passi dall’antenna, sono frequentemente vittima del roaming involontario. La consigliera comunale Rosalba Andresini intende innanzitutto verificare che nella posa dell’antenna siano stati rispettati i parametri pianificatori.

Come metterci una pezza

Torniamo a Lugano. Che strumenti hanno gli operatori di telefonia mobile per ovviare al problema? Il primo, dice Sambo, è lo sviluppo della rete mobile, che Swisscom fa «continuamente, andando a coprire quelle località dove il segnale è scarso oppure assente». È stato fatto di recente ad esempio a Indemini nel corso del 2019, con la posa di ripetitori di segnale. Che il segnale in centro a Lugano possa essere scarso risulta improbabile, ma - nei limiti di legge elvetici - un suo potenziamento potrebbe essere una soluzione all’invadenza dell’antenna campionese. Il secondo strumento è invece rivolto all’utente, e permette una soluzione immediata: «Sensibilizziamo i clienti a impostare il telefono in modalità ricerca manuale». In questo modo, se come operatore si sceglie Swisscom, o Sunrise, non c’è il rischio che poi cambi a tradimento. «Anche gli abbonamenti con roaming incluso aiutano a ovviare a queste problematiche», conclude Sambo.