Politica

Lugano fa quadrato per la Città della Giustizia

A Bellinzona il dossier si è sbloccato e il Gran Consiglio ne discuterà a settembre – I parlamentari luganesi si riuniranno tra due settimane per fare il punto sull’annoso fascicolo – Il Municipio, intanto, difende l’acquisto dello stabile EFG, progettato dall’architetto Mario Botta
Il Parlamento ne discuterà a settembre, poi la parola passerà con ogni probabilità al popolo. ©CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
09.06.2023 06:00

Dopo vari mesi di impasse, in Commissione gestione e finanze il progetto della «Città della Giustizia» a Lugano ha fatto un passo avanti. Siamo ancora lontani dalla fumata bianca, ma dopo l’audizione del direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi di martedì mattina, la politica ha trovato un’intesa perlomeno sulle tempistiche parlamentari dell’operazione. Il tema, infatti, andrà in Gran Consiglio nella sessione di settembre, dopo la pausa estiva. Le posizioni dei partiti di Governo, ne avevamo riferito mercoledì, sono note: favorevole il PLR (il relatore del rapporto «pro stabile EFG» è Matteo Quadranti), favorevole all’acquisto ma con l’ultima parola che spetta al popolo la Lega (la via del referendum finanziario obbligatorio è caldeggiata anche dall’UDC), attendisti Centro e PS. Insomma, il tema si preannuncia caldo.

A questo proposito, stando a nostre informazioni, il prossimo 20 giugno, dopo la sessione di Gran Consiglio, i parlamentari del Luganese si ritroveranno a in riva al Ceresio per discutere di tutte le sfaccettature di questo intricato dossier durante un incontro, promosso dal deputato liberale radicale Fabio Schnellmann e dal municipale e deputato UDC Tiziano Galeazzi e al quale parteciperà anche il sindaco Michele Foletti. «È un’opportunità per il Luganese che non vogliamo perdere», afferma Schnellmann. «I suoi 80 milioni, lo stabile EFG li vale tutti: il Cantone arricchirebbe il suo parco immobiliare con un edificio di pregio».

Favorevole all’operazione, inutile dirlo, lo è anche Foletti. D’altronde, è un dossier che conosce molto bene: quando ancora sedeva in Gestione era uno dei due relatori del rapporto favorevole, insieme a Quadranti. «Durante l’incontro – spiega al CdT –, ribadirò l’importanza strategica per Lugano di un progetto che consente alla Giustizia stessa di funzionare meglio». E quest’ultimo aspetto, un Terzo potere efficiente, è fondamentale se si vuole attirare nuove imprese: «È un requisito fondamentale. Se la Giustizia è efficiente, le imprese sono invogliate a insediarsi. È un atout svizzero». E non va dimenticato – conclude – che stiamo parlando di 300 posti di lavoro in città, oltre a tutti gli avvocati e i fiduciari che fanno capo al Palazzo di Giustizia. Spostare tutto fuori Lugano significa perderli».

«Un’operazione interessante»

A Bellinzona, la Città di Lugano ha anche due rappresentanti del Municipio: il democentrista Tiziano Galeazzi e la socialista Cristina Zanini Barzaghi. «Da municipale ritengo che l’acquisto dello stabile EFG sia un’operazione immobiliare interessante», afferma la capodicastero Immobili. «Con questo progetto si valorizzano due edifici pregevoli in centro città (l’altro è lo stabile in via Pretorio, da risanare ndr) senza dover costruire un nuovo stabile. Nel contempo si consolida l’organizzazione della Giustizia cantonale, senza stravolgere la sua logistica. Se ci fossero degli spazi in esubero, sono inoltre possibili delle sinergie con altri Enti pubblici». La municipale luganese non è a conoscenza di alternative valide allo stabile progettato dall’architetto Mario Botta. «Come Città eravamo stati contattati agli albori del progetto del PSE e avevamo avuto discussioni su vari sedimi. In seguito, il Cantone ha scelto lo stabile EFG. Come Città non siamo stati coinvolti nelle trattative». Da aprile, come detto, Zanini Barzaghi è anche parlamentare del PS e la linea del partito è condivisa: «Prima di esprimerci, vogliamo conoscere i preannunciati tagli e le ripercussioni del decreto del freno al disavanzo sui conti cantonali. Se dovessero sfavorire principalmente la popolazione più bisognosa, allora è chiaro che le priorità sono altre».

«Come municipale di Lugano e in linea con l’Esecutivo cittadino ovviamente sono d’accordo a tener la cittadella della Giustizia nel nostro comune», dichiara dal canto suo il capodicastero Consulenza e gestione. «In caso di acquisto EFG, una soluzione importante potrebbe essere la totale occupazione dei futuri spazi lasciati liberi in via Pretorio, mettendoli in affitto a terzi, oppure occupandoli con servizi cantonali oggi sparsi per Lugano e cintura risparmiando così sugli affitti che oggi il Cantone paga». Mentre in qualità di parlamentare democentrista? «Sono tra due fuochi» commenta ironicamente Galeazzi. «Dobbiamo discuterne in gruppo e sentire le posizioni dei colleghi». In ogni caso, «sarà con ogni probabilità il popolo a decidere».

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