Lugano, il lungolago di domani potrebbe avere i gradoni

Le finalità sono chiare: migliorare la convivenza tra pedoni e veicoli e il legame tra città e Ceresio. Torniamo a parlare della riqualificazione del comparto lungolago e Lugano centro, area oggetto negli anni di vari approfondimenti, come il concorso di idee per l’elaborazione di un documento strategico (Masterplan) basato su un duplice scopo: ridisegnare lo spazio pubblico a misura di cittadino e gettare le basi per l’adeguamento del Piano regolatore. Tra le tante cose, la volontà è anche quella di completare la pedonalizzazione del centro, ridurre il traffico veicolare, mantenere i tre porti cittadini, riordinare i posti barca e aumentare la fruibilità delle rive. Ecco, le principali novità riguardano proprio questi ultimi punti.
Ricordate la proposta di costruire delle gradonate come alternativa alla «croisette» sognata dal linguista Alessio Petralli? Ebbene, non è rimasta solo un’idea. Sviluppi arrivano anche dall’ubicazione dei tre porti cittadini, unitamente alla riorganizzazione dei posti barca lungo le rive. Di questo e altro abbiamo parlato con il direttore del Dicastero sviluppo territoriale Marco Hubeli e l’architetto e capo sezione Pianificazione Andrea Felicioni.
Condiviso da più parti
Il perimetro di intervento, lo ricordiamo, si estende dal confine con Paradiso alle porte di Villa Favorita e comprende le piazze del nucleo cittadino e l’area fino a via Balestra. Un paio di anni fa, il progetto LongLake (Inches Geleta Architetti + Demattè Fontana Architekten) era stato indicato come quello che all’interno del concorso di idee meglio rispecchiava le esigenze della Città. Tra le proposte avanzate, spiccava quella di costruire delle gradonate fino al lago: una davanti a Palazzo Civico e una vicino al LAC, come possibile soluzione alternativa alla tanto discussa spiaggetta tra il LAC e Riva Caccia.
«L’idea che i segmenti di riva di fronte al Municipio, al LAC, ma anche alla Rivetta Tell, diventino dei momenti privilegiati di contatto con l’acqua, permane – osservano Hubeli e Felicioni –. Nell’area delle ‘tre piazze’ (Rezzonico, Riforma e Manzoni), il mandato di studi in parallelo ha confermato la bontà dell’impostazione del concorso degli anni 2000, che prevede effettivamente una gradinata verso il lago. Nel caso di Rivetta Tell, l’obiettivo è rimuovere buona parte dei posti barca lungo la riva per renderla più fruibile per i passanti». D’altronde, la proposta delle gradonate era stata condivisa dal Collegio di esperti chiamato a valutare i progetti che avevano partecipato al concorso. Più nel dettaglio, nel centinaio di pagine che compongono il Masterplan, al capitolo «Svolgimento dei Mandati di studi paralleli, raccomandazioni e conclusioni» viene indicato proprio il concetto di «connettere gli spazi delle piazze Riforma, Rezzonico e Manzoni con il lago mediante una pavimentazione unitaria estesa fino alla riva» e «prevedere una gradinata che permetta e favorisca l’accesso all’acqua». In futuro, quindi, i luganesi potrebbero seriamente «pociare» i piedi nel Ceresio proprio grazie a questa alternativa. E riappropriarsi del lago.
Verifiche più approfondite
Il tema della fruibilità delle rive avanzato dai nostri interlocutori è collegato a quello dei porti cittadini e del riordino dei posti barca. Il Masterplan ha evidenziato la necessità di mantenere il porto della Foce, quello alla Lanchetta e del Belvedere. Ebbene, la loro ubicazione non subirà modifiche. Di contro, potrebbe essere necessaria una modifica al Piano regolatore. Hubeli e Felicioni confermano infatti che alcuni approfondimenti svolti nel frattempo dagli addetti ai lavori «hanno permesso di precisare dove e in che misura ampliare i porti per ospitare posti barca che attualmente occupano la riva, in modo da liberarne alcuni tratti e renderla maggiormente fruibile».
A fronte di questo, «sono ora necessarie verifiche tecniche più approfondite per ogni singolo porto, dopodiché sarà possibile stabilire se è necessario modificare il Piano regolatore». E in questo caso specifico, ci confermano che «tale necessità appare verosimile». Ma rimanendo nel campo del PR, quando verrà messo in consultazione?
È bene precisare che non tutte le misure emerse dal Masterplan e viste di buon occhio da Collegio di esperti e Città necessitano di una modifica della pianificazione attuale. «Non tutto verrà regolato attraverso un’unica modifica del PR – sottolineano i nostri interlocutori –. Il Masterplan ha proprio l’obiettivo di permettere di procedere a tappe senza perdere di vista la visione d’insieme. Un approfondimento avviato, ad esempio, riguarda il percorso ciclabile del lungolago, che è possibile studiare in modo autonomo ora che il quadro d’insieme è dato. In questo caso, saranno i risultati di tale approfondimento a determinare la necessità o meno di modificare il PR».
All’interno del documento strategico, che funge da principale base di riferimento per la riqualificazione del comparto, non si parla esplicitamente del Parco Ciani, nonostante il perimetro di intervento lo inglobi interamente. Delucidazioni, però, sono scaturite proprio dal concorso di idee, che «ha permesso di capire come sia preferibile mantenerne il carattere attuale, per esempio conservando e valorizzando la cinta verso il Casinò e piazza Indipendenza (alcuni progetti proponevano di eliminarla)».