Lugano: la multa è diventata digitale, ma la contestazione non ancora

La sensazione è sempre la stessa. Il signor Giovanni – nome inventato, fatti realmente accaduti – sta camminando verso la sua auto quando nota una sagoma bianca posata sul parabrezza. La sua preoccupazione sale, ma non è detta l’ultima parola – pensa: potrebbe essere un volantino pubblicitario. No, non lo è. Ma non è nemmeno il solito foglietto compilato a penna con i motivi e l’importo della contravvenzione. Il 22 marzo, a Lugano, sono entrate in vigore le multe digitali. In estrema sintesi, gli agenti inseriscono i dati della sanzione sul loro telefono cellulare e l’iter amministrativo parte subito, senza sprechi di carta, tempo ed energie, mentre il cittadino punito trova nuove istruzioni per saldare il dovuto: deve farlo sul portale https://multe.lugano.ch, raggiungibile inquadrando con la fotocamera il codice QR stampato sul foglietto o connettendosi normalmente e inserendo il codice della multa. È ancora possibile pagare brevi manu allo sportello della polizia o con la solita cedola, richiedendola, ma la direzione presa dalla Polizia comunale e da tutta la Città è ormai un’altra.
Il primo bilancio
Nelle prime tre settimane del nuovo corso sono state emesse 2.275 multe digitali sulle 2.673 totali. «Siamo all’85%, ma solo perché non tutto il personale dispone ancora dello smartphone aggiornato» spiega il comandante della Polizia comunale Roberto Torrente. Le prime impressioni, internamente, sono ottime: «Il sistema di lavoro è sensibilmente migliorato. In pochi passaggi la contravvenzione è registrata, senza tutto quello scomodo lavoro d’inserimento e verifica manuale. E con un minor carico burocratico, anche il personale dei servizi amministrativi ha più tempo per l’utenza o per le altre pratiche». Prossimamente il sistema sarà collegato anche con la banca dati dei permessi di parcheggio e con l’applicazione Parking pay, rendendo il tutto ancora più automatico. Meno automatico il fatto che l’utenza accolga di buon grado l’innovazione. «Le prime impressioni dall’esterno sono molto positive – dice Torrente –. Ci sono state pochissime richieste di assistenza, soprattutto da persone di una certa età che non hanno dimestichezza con le nuove tecnologie. E a chi proprio non riusciva a pagare abbiamo inviato la cedola per posta».
La scarsa scelta di monetine
Il signor Giovanni non rientra nella categoria sopra citata, però è arrabbiato, per due ragioni. La prima è che ritiene ingiusta la multa, la seconda è che per opporsi non esiste ancora una comoda, veloce procedura digitale: bisogna stampare l’apposito formulario e mandare tutto per posta. Come mai? «Volevamo che l’utente avesse la facoltà di riflettere maggiormente, anziché reagire di impeto - spiega Torrente - valutando più con calma se le sue argomentazioni fossero davvero sostenibili dal profilo legale». In altre parole, nell’era dei clic facili, il comando rischiava di essere inondato di reclami. È comunque solo una questione di tempo: anche questa operazione è destinata a diventare elettronica.
L’altro motivo di seccatura per il signor Giovanni è il fatto di non aver potuto pagare il posteggio per cui è stato multato, dato che il parchimetro accettava solo monete da 1 o 2 franchi. Non avendo installato una fra le applicazioni che permettono di pagare con il proprio telefono, ed essendo di fretta, se n’è andato lasciando tutto com’era. L’errore è chiaro, ma l’epilogo della vicenda lascia qualche dubbio. Se da un lato la possibilità di pagare in modo elettronico è un vantaggio, la rigidità sulle monete (perché non includere almeno quelle da cinquanta centesimo e da cinque franchi?) sembra venire da un’altra epoca. «I multi parchimetri non hanno le disponibilità funzionali delle casse presenti ai parcheggio di primo livello, che sono più grandi e che quindi permettono anche di dare il resto» osserva Torrente. «Il mio consiglio è quello di scaricare Twint o Parking pay: sono semplicissime da usare. Inoltre è possibile pagare con Easy Park e questo facilita molto le cose per chi viene dall’estero». Regolare i conti in modo digitale è anche consigliato per «prevenire le infezioni», come scritto su alcuni parchimetri cittadini. Meno contatti, meno rischi. Ci mancava solo il coronavirus. No, non era proprio la giornata del signor Giovanni.