Lugano: problema risolto, il Parq è ripartito

Problema risolto. Il ristorante Parq, uno dei ritrovi più apprezzati a Lugano tra gli appassionati di cucina asiatica (in particolare fusion e giapponese, ma non solo) ha riaperto. Non erano passati inosservati i sigilli che l’Ufficio esecuzioni aveva messo sul portone principale del locale a fine giugno e in molti clienti del ristorante - in tanti lo frequentano sin dalla sua apertura 11 anni fa - ci erano rimasti male, anche perché il Parq è un ritrovo che sembrava funzionare bene e che continuava ad essere ben frequentato.
Undici anni di attività
Tutto è bene quel che finisce bene, dunque. Con Gerda Jerjomin, fondatrice del ristorante e in rappresentanza della proprietaria, abbiamo parlato della situazione e del futuro del ristorante Parq. Il problema era legato agli affitti, con dei disaccordi con il proprietario dell’immobile. Risolta la pendenza l’Ufficio esecuzioni ha tolto i sigilli e il Parq ha ripreso la sua attività. «Ora però non vorrei - ci spiega Jerjomin - che questa situazione rovini il lavoro e la nostra reputazione, costruita in anni di sacrifici. Di debiti non ve ne sono e, anzi, i pagamenti vengono fatti in anticipo. Siamo molto contenti che, nonostante un anno e mezzo di pandemia in cui per diversi mesi il ristorante è dovuto restare chiuso, non solo il ristorante è riuscito a resistere, ma con la neocostituita Parq Group Sagl è stato altresì aperto un nuovo locale a Mendrisio, ovvero il DimSum & Sushi Club. C’è stata la pandemia, sì, ma a ben guardare questa per Lugano è stata la seconda grande crisi. C’era già stata quella del 2014, in cui tanti ristoranti avevano chiuso e e non ce l’avevano fatta. Il ristorante Parq invece sì e, anzi, l’anno scorso è uscito molto bene dal primo lockdown». Più duro è stato probabilmente il secondo, ma ormai anche quello è alle spalle.
Guardare oltre la pandemia
Il Parq è ripartito e Gerda Jerjomin ha tante idee in testa da sviluppare nei prossimi anni, e non solo nella ristorazione. Cresciuta in Estonia, laureatasi in economia e in business management alla Tallin University of Technology, Jerjomin ha aperto i suoi primo ristoranti - il SILK Sushi e il Kadriorg - proprio a Tallin da giovanissima, nel 2003. Il SILK è poi diventato una piccola catena. Nel 2005 si è aggiunto Café Zebra. Poi l’arrivo a Lugano con l’apertura, nel 2011 del Parq e, quattro anni più tardi, di Bubo a Locarno. «Ho sempre evitato - ci spiega - di apparire. Non mi piace che un locale venga associato a una persona o al suo proprietario. Voglio che un locale piaccia per quello che è. Per quello che viene proposto, per il suo concept». Stavolta però ha fatto un eccezione. «Anche perché quando è uscita la notizia della posa dei sigilli è stato un momento difficile per la proprietà. Tantissimi clienti hanno chiamato per chiedere cosa stava succedendo ed era anche difficile convincerli che presto il ristorante avrebbe riaperto. Ma così è stato». Un periodo complicato dunque.
