Lugano Region, “sito da rivedere”

LUGANO - «Il sito di Lugano Region? Per me va rivisto dalla A alla Z». A parlare non è uno dei quattro albergatori del Malcantone che tramite una lettera indirizzata al direttore Alessandro Stella hanno minacciato di non versare più la tassa di soggiorno finché il portale online smetterà di «sembrare un sito di moda» e verrà rivisto (Vedi Suggeriti), ma il presidente dell'ente Bruno Lepori. Lo ha fatto a margine dell'incontro con la stampa, che si è tenuto stamattina al ristorante Ciani di Lugano per presentare i risultati dei primi nove mesi dell'anno. Lepori ha poi precisato che si tratta di un suo parere personale ma quanto dichiarato è sufficiente per domandarsi se all'interno del Consiglio d'amministrazione ci siano delle differenze di vedute, anche ampie.
Un sito da 150 mila franchi
Il nuovo sito, finito al centro delle polemiche negli scorsi mesi insieme al brand e al logo dell'ente, è stato messo online a febbraio di quest'anno ed è costato 150.000 franchi. Presentato a suo tempo dal direttore Alessandro Stella come «la punta dell'iceberg di un lavoro intenso, incessante, appassionato, che ha visto impegnato tutto il team negli ultimi mesi», il sito è allineato alla nuova concezione «My own Lugano Region». Nonostante si tratti di un progetto che ha una visione chiara d'insieme e che ha comportato un costo elevato, è possibile che oltre alle critiche ricevute da fuori anche ai piani alti dell'ente turistico esso non faccia l'unanimità? Sì.