Contromisure

Lugano, settore delle curatele sotto pressione

Oltre mille persone a Lugano necessitano di un intervento di protezione e la casistica si fa sempre più complessa - Un gruppo di lavoro sta studiando il da farsi - Si va verso una professionalizzazione della figura del curatore
©SHUTTERSTOCK
Federico Storni
04.12.2020 22:02

Le curatele a Lugano stanno diventando sempre più complesse e la Città e l’Autorità regionale di protezione 3 (ARP3, responsabile al riguardo per il territorio comunale) stanno studiando misure per meglio gestire il carico di lavoro, quali il ripartire più casi a curatori professionisti e organizzare corsi di formazione per i curatori privati, che sono la netta maggioranza di quelli attivi in Città.

Qualche cifra

Per iniziare, qualche numero per illustrare quanto sia importante il settore delle curatele. Sono cifre che attingiamo da una recente risposta del Municipio a un’interrogazione (primo firmatario: Edoardo Cappelletti) volta a sapere se in quest’ambito le risorse fossero adeguate al bisogno sociale. Da essa si apprende che sul territorio di Lugano l’ARP3 può fare riferimento a 413 curatori privati, 21 curatori privati con più di 10 casi l’uno e 19 curatori professionisti, di cui 4 del Servizio accompagnamento sociale della Città (SAS) e 15 dell’Ufficio cantonale dell’aiuto e della protezione. In totale, le misure di curatela attive presso l’ARP3 a dicembre 2019 erano 1.182, di cui 952 a favore di persone adulte e 230 a favore di minori.

I problemi

Sono cifre che mettono sotto pressione il sistema, ma - è bene sottolinearlo - non ancora al punto di ingolfarlo. Il SAS, ad esempio «ha disponibilità per l’assunzione di ulteriori 25/30 mandati». Se il numero di curatele appare sostanzialmente stabile negli ultimi anni (si è registrato un leggero incremento negli ultimi mesi a causa della pandemia), sta però crescendo la loro complessità perché, ci ha spiegato il capodicastero Sostegno Lorenzo Quadri, «le persone hanno sempre più sovente più problemi di salute che si cumulano e rendono più difficile la presa a carico, con conseguenti maggiori difficoltà burocratiche». Questo è un problema in particolare per i curatori privati, che si trovano ad affrontare situazioni vieppiù complesse e che richiedono doti specialistiche. Di riflesso a soffrirne è l’ARP3, che è chiamata a garantire gestione, consulenze, e formazione dei curatori privati, «con un notevole investimento di risorse e competenze specialistiche». «Le risorse attuali sono appena sufficienti per far fronte ai suoi compiti», si aggiunge.

Corsi di formazione

Alla luce di tutto ciò, e per prevenire bisogni futuri, è stato allestito un tavolo di lavoro con l’obiettivo di valutare un’eventuale diversa ripartizione fra curatori professionisti e privati. Ciò renderebbe la gestione per l’ARP3 maggiormente sostenibile. Una sfida impegnativa, dato che il rapporto tra curatori professionali e privati al momento è di circa uno a venti.

Non è in ogni caso l’unica strada battuta. Come misura più immediata, a partire dalla primavera 2021 la Città e l’ARP3 offriranno un corso di formazione gratuito pensato per rafforzare le competenze dei curatori privati in ambito di curatele amministrative a favore di persone adulte e curatele educative a favore di minori.

A caccia di dati

Oltre alla necessità di ottimizzare, c’è anche un discorso economico. A questo proposito il gruppo di lavoro è chiamato a raccogliere una serie di indicatori statistici con l’obiettivo di determinare il costo medio delle mercedi suddivise per tipologia di curatore. «Questo esercizio - scrive l’Esecutivo - permetterà di disporre di un dato chiaro da fornire al Municipio per stabilire quale strada intraprendere, se aumentare i curatori professionisti tenuto conto anche della complessità sempre maggiore dei casi o se formare i curatori privati, oppure se percorrere altre strade ancora».

Per ogni misura di curatela vi è di riflesso una mercede che annualmente viene fatturata alla persona interessata dalla misura. Se l’interessato non può permettersi il pagamento della mercede la stessa viene anticipata dal Comune di domicilio come previsto dalla Legge. Per Lugano i costi anticipati per le mercedi ammontano annualmente a circa 1.5 milioni di franchi a fronte di circa 850.000 franchi di recuperi da parte dei curatelati.