La svolta

Lugano si «ricorda» del Brè: idee per il rilancio

Undici anni dopo l’acquisto della vetta, il Municipio avvia un progetto per renderla più bella e fruibile - Spunta una passerella
Uno sguardo che è un abbraccio.  (Foto Zocchetti)
Giuliano Gasperi
11.03.2020 06:00

Sedotta e abbandonata. Sono passati undici anni da quando la Città ha acquistato la vetta del Brè, ma da allora, a parte alcuni interventi sulle strutture, non abbiamo visto molte iniziative per la sua valorizzazione. Una promessa in tal senso l’aveva fatta il sindaco Marco Borradori nel 2017, quando il Consiglio comunale era chiamato a stanziare un credito per aiutare la società di gestione della funicolare: presentare entro due anni un piano strategico per il rilancio di tutto comparto. Di anni ne sono passati tre - si vedono ritardi peggiori - ma il Municipio adesso è in pista. Un paio di settimane fa è giunto a Palazzo civico lo studio commissionato all’Istituto Ricerche Economiche dell’USI su come promuovere al meglio questa attrattiva.

Tanta carne al fuoco
Uno degli obiettivi scaturiti dall’analisi è quello di far percepire la vetta come parte integrante di Lugano, un balcone naturale da raggiungere per forza. «Oggi invece è vista come qualcosa di lontano e separato» ammette il municipale Roberto Badaracco. Per chi decide di andarci con la funicolare, l’esperienza turistica deve cominciare da subito: per questo la Città intende posare una nuova segnaletica a Cassarate e fornire più materiale informativo alle stazioni di partenza e arrivo. Potrebbe anche essere attivata un’applicazione che informi il turista su come raggiungere la cima e cosa può fare una volta arrivato lassù. A questo proposito l’idea è collegare la vetta, tramite una promozione mirata, ad altri tre gioielli di questo angolo di Lugano, ossia Brè paese, Cureggia e Gandria: dalla montagna al lago. «In più vorremmo proporre quattro grandi eventi all’inizio di ogni stagione» spiega sempre Badaracco. Si parla inoltre di un intervento strutturale: creare attorno alla terrazza del ristorante una passerella panoramica circolare. Insomma, la carne al fuoco non manca - del resto il Brè è famoso anche per le sue grigliate - e i servizi cittadini stanno valutando cosa è fattibile, in quanto tempo e a quali costi, con l’obiettivo di attuare le prime misure per l’estate del 2021.

Esposti alle bizze del tempo
Un punto nevralgico del comparto è il ristorante Vetta, con la sua terrazza che permette di abbracciare in un solo sguardo Lugano, il lago e i monti circostanti. Se rilancio dev’essere, non può non passare anche da qui. «La cosa principale è unire le forze e vendere il prodotto Brè in modo unitario - commenta David Baldassari, direttore del locale - Il nostro ristorante, la funicolare, i sentieri, il paese: tutto dev’essere promosso in modo coordinato, come avviene sul Generoso e il San Salvatore». Focalizzandoci sulla struttura, Baldassari svela il sogno di avere una copertura mobile che dia la garanzia di poter lavorare sempre, senza dover ogni volta scrutare il cielo sperando che non faccia scherzi. Come la sera del primo agosto di due anni fa, quando una giornata stupenda degenerò in un temporale che fece volar via le sedie, i tavoli e il buonumore dei presenti. La copertura servirebbe a evitare tali disfatte senza penalizzare troppo la vista. Non è un investimento da poco. «Lo faremmo anche noi - dice il direttore - ma dovremmo avere la certezza di poter prolungare la nostra permanenza qui». Il contratto con il Comune scade nel 2026. Bisognerà capire le intenzioni del Municipio, che intanto si sta muovendo sugli altri fronti.

Dalle bici alla Bentley
«Credo che una passerella non sia indispensabile - commenta Baldassari - sotto la terrazza c’è già un bel prato dove le persone prendono il sole, fanno foto e si rilassano». ll discorso è legato anche a un conflitto: quello fra il ristorante, che vuole tutelare i suoi spazi e la sua operatività, e le persone che raggiungono la terrazza pubblica solo per godersi il panorama, senza per forza consumare. Il direttore fotografa così la situazione: «Qui arriva un pubblico molto eterogeneo: dalla famiglia con bambini, al benestante con la Bentley che vuole un certo tipo di servizio, al ciclista sudato che stende i suoi indumenti sul cornicione della terrazza. Dobbiamo far capire che questo è un ristorante e in quanto tale ha bisogno di consumazioni, almeno un caffè. Più che altro mancano delle toilette pubbliche. Dal parco giochi retrostante arrivano diverse persone che usano i nostri servizi e per noi è un lavoro aggiuntivo».

Guardare verso l’alto
Insomma, le questioni da portare sul tavolo del Municipio non mancano. Ma com’è il rapporto tra la Città e i gestori? «Buono, cerchiamo tutti di lavorare per fare sempre meglio» sintetizza Baldassari. A Palazzo civico, tuttavia, qualcuno storce il naso. Nel suo rapporto sui sussidi alla funicolare, la Commissione della gestione descriveva il ristorante come «un’attività che non si integra in un discorso più articolato e condiviso dei servizi che in vetta devono poter essere offerti». Lo stesso punto sollevato dal direttore. La Gestione aveva anche «inoltrato una serie di domande sul livello di soddisfazione del servizio offerto dall’attuale gestore, che esige un’attenta verifica da parte del Municipio». Parole nette, ma indipendentemente da esse, nell’ottica di dare slancio al Brè e quindi alzare tutti la propria asticella, cose intende fare il ristorante per migliorarsi? «Stiamo già facendo del nostro meglio con quello che abbiamo - risponde Baldassari - Lavoriamo in una struttura che presenta diverse problematiche. Gli spazi, ad esempio, sono ridotti e questo influenza la scelta del menù. In ogni caso cerchiamo di organizzare eventi e portare gruppi di cui beneficiano anche gli altri attori, come la funicolare e il paese di Brè». Il ristorante dovrebbe riaprire nelle prossime settimane dopo aver chiuso a novembre. Quello in cima al San Salvatore, invece, ha beneficiato dei weekend invernali in cui la funicolare era attiva. In una giornata fredda ma soleggiata anche il Brè sarebbe una bella destinazione, peccato che sia tutto chiuso.