Luino: stroncata banda di ricettatori

Operazione "Pirati" sconfinata in Ticino: 5 in manette - Barca trovata a Bioggio
Simone Della Ripa
09.03.2013 14:42

LUINO - Sono stati arrestati venerdì notte, dai Carabinieri della Compagnia di Luino, cinque uomini, di cui quattro residenti in provincia di Varese ed uno a Grandola ed Uniti (Como), sospettati dei reati di associazione a delinquere, furto, ricettazione e riciclaggio di natanti e motori marini. Articolata l'indagine, che ha avuto diversi risvolti anche in Ticino, come è stato illustrato in una conferenza stampa dei Carabinieri tenuta questa mattina nel Comune sul Lago Maggiore. Sono almeno otto le barche identificate fino a questo momento, per un giro d'affari di circa 200 mila euro. Altre tre persone sono state denunciate a piede libero in questa operazione definita "Pirati". L'indagine, partita il 18 settembre scorso, ha permesso di scoprire l'attività criminosa della banda nei due Stati. Anche lo stesso Ticino, tramite la Polizia lacuale del Lago di Lugano, ha partecipato all'attività d'indagine in collaborazione con il Nucleo Operativo dei Carabinieri (NOR) di Luino. I malviventi hanno agito depredando indisturbati i porti ed i moli dei Laghi Ceresio, Maggiore e Garda e sono gli stessi che, come ricostruito dai Carabinieri di Luino, hanno dato fuoco al cantiere nautico di Brusimpiano il 13 aprile 2011, bruciando 21 imbarcazioni per un danno complessivo di circa 800 mila euro.

LE INDAGINI

Le indagini iniziano grazie ad un controllo del Servizio Navale dei Carabinieri in un cantiere nautico di Verbania, dove è stata trovata una barca rubata alcuni giorni prima, fatto che ha insospettito il personale della motovedetta, spingendola ad ulteriori verifiche attraverso un continuo scambio di dati e di notizie con i Comandi Arma ubicati sul Lago Maggiore, sul Lago di Como e sul lago di Garda fino a scoprire il sodalizio delittuoso che traeva illeciti profitti da un?attività illegale basata principalmente sul furto ed il riciclaggio d?imbarcazioni di notevole valore commerciale. In particolare la banda era interessata a motoscafi marca  ?Cranchi? modello ?Turchese 24? e  ?Sea Ray? classe 220/240. Una di queste barche - Cranchi Turchese 24" - è stata recuperata proprio in Ticino, dove pare che la banda si muovesse con agilità, anche per questo la Procura di Varese che ha coordinato le indagini tramite il Sostituto Procuratore Sabrina di Taranto, si è avvalsa di contatti con le Autorità ticinesi. La barca recuperata in Svizzera è stata rubata a Meina (NO) nel 2007 ed il suo valore è pari a 30 mila euro. Il mezzo è stato dapprima portato sul Lago Ceresio, parte italiana, per essere poi trasferito al molo di Lugano.

Con lo scattare delle indagini, temendo di essere scoperti e per eludere i controlli della Polizia cantonale, gli indagati hanno staccato la targhetta identificativa dello scafo e modificato i dati del motore per trasportare poi il tutto in una falegnameria di Bioggio, occultando il natante. Altri furti, per parlare del confine, sono stati commessi a Lavena Ponte Tresa ai danni di un cittadino tedesco ed a Porto Ceresio ai danni di un cittadino svizzero. Il Capitano dei Carabinieri Giuseppe D'aveni, insieme ai Marescialli Giovanni Piredda e Marco Cariola, hanno ricostruito - anche grazie al Servizio navale dei CC di Luino - il sistema davvero elaborato con il quale venivano contraffatte e rivendute queste barche che, al contrario delle auto, non hanno un libretto di circolazione legato allo scafo ma al motore. A carico dei cinque è scattata un'ordinanza di custodia cautelare.

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