«Lumino resti al buio anche dopo il 31 ottobre»

«Nell’oscurità l’immaginazione lavora più attivamente che in piena luce» sosteneva il filosofo tedesco Immanuel Kant. Non sappiamo se ciò si sia verificato anche a Lumino, ma di sicuro vi è che nel Comune del Bellinzonese dallo scorso aprile l’illuminazione pubblica rimane spenta tra la mezzanotte e 15 e le 5 e 15 del mattino. L’iniziativa, attuata in stretta collaborazione con l’Azienda multiservizi Bellinzona, è volta a limitare l’inquinamento luminoso come già avviene in altre località svizzere. Lo spegnimento di 200 lampioni sui 260 installati sul territorio comunale, fuorché nei tratti di strada comunale la cui illuminazione pubblica è direttamente collegata a quella cantonale, è un progetto sperimentale la cui prima tappa è stata vincolata alla durata di circa 6 mesi. Prima tappa la cui conclusione è prevista il 31 ottobre. Dopo di che il Municipio valuterà l’esperienza fatta e con i dati raccolti deciderà se continuare con lo spegnimento dell’illuminazione pubblica la mezzanotte e un quarto e le cinque e un quarto del mattino considerando l’impatto per l’ambiente, l’aspetto finanziario, la percezione e la reazione della cittadinanza, senza dimenticare le implicazioni più pratiche quali, ad esempio lo sgombero della neve.
«Si continui comunque»
Ma a Lumino c’è chi è convinto che valga la pena non interrompere l’iniziativa. Sono infatti oltre 200 le sottoscrizioni raccolte dalla petizione lanciata dal Gruppo Socialisti, Verdi e Indipendenti (primo firmatario Giulio De Gottardi) e che è stata consegnata giovedì mattina in cancelleria comunale per chiedere appunto al Municipio di mantenere spenta l’illuminazione pubblica anche dopo il 31 ottobre. «Dobbiamo abituarci dall’idea di risparmiare sul consumo energetico, anche in funzione dei possibili problemi di approvvigionamento che dovremo affrontare a partire dal 2025. Spegnere l’illuminazione dove e quando non serve aumenta la qualità di vita (meno inquinamento luminoso e possibile fastidio che altera il sonno) ed in fondo risulta una scelta logica che anche altri Comuni avrebbero interesse ad adottare», sostengono i promotori della petizione, rammentando che lo spegnimento notturno dei lampioni ha effetti positivi anche sulla fauna locale.