L’unione è un successo anche a tavola

RIVIERA - Stavolta non è proprio azzardato parlare di percentuali bulgare. La mensa sociale del Comune di Riviera, inaugurata lo scorso settembre, con sede a Lodrino, è un successo su tutti i fronti. Di frequenza, di apprezzamento e di qualità del cibo assicurato agli allievi delle scuole elementari dei quartieri di Lodrino, Cresciano ed Osogna, mentre quelli di Iragna continuano a beneficiare del servizio messo a disposizione nel 2009. Il bilancio del primo anno è stato stilato oggi dal Municipio. Ma non solo. L’impegno dell’Esecutivo per far sì che l’ente locale (nato dall’aggregazione nel 2017) diventi un villaggio a misura di bambino prosegue a spron battuto: con il nuovo anno scolastico partirà il doposcuola e poi, dal 2020, sono previste altre novità che vi sveleremo nelle prossime righe.
«Con la nostra iniziativa vogliamo dare un segnale importante agli altri Comuni». È un sindaco orgoglioso Alberto Pellanda. Compiaciuto dell’ottima rispondenza avuta dalla refezione promossa in collaborazione con il Centro di competenze agroalimentari Ticino (CCAT), progetto di politica economica regionale attivo da tre anni. I prodotti sono a chilometro zero, messi a disposizione dal negozio di paese e da sei produttori locali. I circa 25-30 bambini che giornalmente si recano in mensa mangiano (il pasto costa 8 franchi) nostrano e, soprattutto, sano. Più della metà della spesa è contraddistinta da prelibatezze ticinesi. Ciò piace ai genitori che in maggio hanno risposto ad un questionario con dieci domande. Ebbene, tra il 95 ed il 97% delle risposte formulano un giudizio buono o molto buono dell’offerta garantita da Riviera. «La mensa è stata ed è tuttora una sfida impegnativa ed ambiziosa (finanziariamente si parla di circa 50.000 franchi; ndr.). Un servizio, peraltro, auspicato dalle famiglie. Il Municipio ha dunque dato una risposta concreta ad un bisogno tangibile e il successo è lì a dimostrarlo», ha rilevato il capodicastero Educazione Igor Cima. Per settembre gli allievi iscritti sono già 69. Il numero è in costante crescita. Finora i pasti serviti sono stati 3.897, che diventano 4.333 se si aggiungono anche i maestri e i volontari che a turno assicurano la sorveglianza dei bambini.
Gli sforzi profusi dall’autorità vanno però oltre. Con la ripresa delle lezioni prenderà avvio il doposcuola per le Elementari con un’educatrice appena assunta: una sera (dalle 16 alle 18) alla settimana a Iragna, Cresciano ed Osogna e due a Lodrino. Dal 2020, per contro, si dovrebbe estendere il concetto di «chilometro zero» anche per le tre refezioni dell’asilo (Osogna, Lodrino e Cresciano). Infine, nella primavera 2020, verrà inaugurato il primo asilo nido; sarà ubicato a Lodrino, nello stabile patriziale in costruzione.
Prodotti a chilometro zero
A sorridere non è solo l’Esecutivo. Ma anche il comitato direttivo della CCAT, il cui presidente è il municipale di Riviera e granconsigliere Sem Genini. I menù sono stati adeguati all’offerta locale e stagionale e, a parte la frutta e la verdura (48% di provenienza dall’estero), per il resto arrivavano dal Ticino o da altri cantoni. «C’è stata una ricaduta positiva per il territorio e vi è un piccolo margine di miglioramento per impiegare ulteriori prodotti locali. È stato altresì calcolato un maggiore costo del 4% rispetto alle altre mense comunali. All’inizio ci eravamo posti un limite del 10% e pertanto, anche da questo punto di vista, non possiamo che ritenerci soddisfatti. Condivideremo le informazioni con il Cantone con l’obiettivo di sviluppare delle misure a livello ticinese», ha precisato Nicola Ferrari, il quale si occupa di gestire il progetto. «È un mondo che ignoravamo, non lo nego. Adesso posso dire che i produttori meritano il nostro sostegno», ha chiosato il sindaco Alberto Pellanda. Riviera ci crede. E guarda lontano, mangiando vicino.
