“Ma il nostro marchio non scomparirà”

INTERVISTA A ROBERTO ISOLANI - Il nuovo Group CEO a tutto campo sulle sfide che attendono BSI
"Non posso che prendere atto delle decisioni della Finma. Posso però aggiungere che fanno riferimento ad azioni ed eventi di 3-4 anni fa, quindi in un certo senso datati"
Vanni Caratto
25.05.2016 02:05

Dopo il terremoto di ieri (vedi Suggeriti), il nuovo CEO di BSI Roberto Isolani parla delle sfide che attendono l'istituto ticinese.

La decisione del Ministero Pubblico della Confederazione vi coglie di sorpresa?«Intanto ci tengo a precisare che è l'inizio di un processo valutativo e non la fine. È un atto che non ci coglie di sorpresa. Da tempo stavamo cooperando con il Ministero Pubblico e, in ogni caso, cercheremo di far valere le nostre argomentazioni durante tutto il procedimento».

Rispetto ai mancati controlli che vi vengono imputati avete qualche commento?«Non posso che prendere atto delle decisioni della Finma. Posso però aggiungere che fanno riferimento ad azioni ed eventi di 3-4 anni fa, quindi in un certo senso datati. Nel frattempo la struttura della banca ha già preso misure molto significative: già l'estate scorsa è stato nominato un nuovo responsabile dei rischi della banca e a gennaio anche un nuovo responsabile dell'ufficio legale e compliance. La situazione, quindi, dal punto di vista dei controlli, è molto cambiata».

La Finma sembra non aver però preso in considerazione questi interventi. Pensate di ricorrere in qualche modo?«Per ora non abbiamo preso nessuna decisione in merito».

L'autorità specifica che nessuno dei garanti dell'irreprensibilità e dei manager di BSI responsabili delle violazioni commesse dalla banca potrà operare in analoghe funzioni in seno a EFG. Che cosa implica questo in pratica?«Non abbiamo nessuna evidenza che membri attuali del Consiglio di amministrazione o del senior management siano coinvolti nella vicenda. Credo che il senso di questa affermazione sia legato ad una necessità della Finma di avere maggiore flessibilità nell'individuare altre eventuali responsabilità».

Uno dei passaggi che fa più impressione nella decisione della Finma è che la BSI dovrà essere sciolta.«Su questo punto bisogna fare chiarezza: la Finma ha preso la decisione di autorizzare il processo di integrazione tra EFG e BSI. Questo è il primo punto importante. Poi dice che BSI dovrà essere completamente fusa con EFG. Ma questo era già nei fatti previsto. Al termine del processo, quindi, BSI darà indietro la sua licenza bancaria. Resterà solo quella di EFG».

Si prevedeva però che il marchio BSI sarebbe rimasto. Ora cambia qualcosa?«Assolutamente no. La Finma non impone di cancellare il marchio BSI dal mercato. L'utilizzo del marchio in Ticino e in Italia resta uno dei punti centrali della strategia della ratio della fusione».

In questo articolo: