Ma le ville di Lugano non sono romantiche?

«È un peccato usare Villa Heleneum solo per qualche matrimonio». La municipale Cristina Zanini Barzaghi non sarà stata molto romantica, ma il suo pensiero, espresso per il nostro articolo di mercoledì sui trenta edifici che la Città dovrebbe valorizzare di più, è abbastanza aderente alla realtà. L’anno scorso la vecchia sede del Museo delle culture è stata affittata per 4 sposalizi. In tanti altri giorni, togliendo quelli riservati a eventi di altro genere, è rimasta chiusa e silenziosa, animata solo dai pensieri di qualche passante che sognava di viverci. I ricevimenti sono stati 4 anche nel 2018, quindi si marcia sul posto. Stesso discorso per Villa Ciani, un altro gioiello che la Città promuove agli occhi dei futuri sposi: 6 matrimoni nel 2018 e 6 nel 2019. Pochi, se consideriamo che l’anno scorso la stessa struttura ha ospitato 70 altri eventi: un boom. Tornando agli sposalizi, il 2020 non promette particolari slanci: finora, insieme, Villa Ciani e Villa Heleneum hanno raccolto/prenotazioni.
Bellezza sprecata
Come mai questi numeri? «Saranno i prezzi» penserà qualcuno. Affatto. A Villa Ciani, ad esempio, lo spazio per celebrare un matrimonio e per un rinfresco costa 1.000 franchi. Per affittare tutta Villa Heleneum ne servono 5.000, mentre per il solo piano terra 3.500. Basta dare un’occhiata al costo delle location sul lago di Como per capire che il problema a Lugano non sono le tariffe. È più che altro una questione d’immagine e di promozione. In molti scelgono proprio il Lario, dove il mercato dei matrimoni è fiorente da tempo e l’offerta è più ampia e varia rispetto al Ceresio, la cui bellezza in un certo senso sta andando sprecata. Quanto alla promozione, gli enti ticinesi hanno iniziato a muoversi, ma chi lavora nel settore fa notare che c’è ancora molto da fare per essere attrattivi. Conviene esserlo, perché ospitare questi eventi significa creare opportunità per diverse imprese locali: dai fioristi alla ristorazione, passando per musicisti, DJ, autisti e barche private.
Le opzioni emergenti
Stringendo l’inquadratura su Lugano, il municipale Roberto Badaracco spiega la particolare situazione di Villa Heleneum. «La sua promozione è stata frenata dal fatto che l’anno scorso abbiamo pubblicato la call of interest», cioè un annuncio per capire se a qualcuno interessava per un affitto duraturo. Si cercava in particolare un progetto di tipo museale o comunque culturale e alla fine non era emerso niente d’interessante. «Quella porta comunque non l’abbiamo chiusa» precisa Badaracco, che poi si sofferma su quello che è sempre stato un punto debole della villa: la raggiungibilità. «Chi s’interessa per uno sposalizio storce il naso davanti alla carenza di posteggi. Si potrebbe organizzare un trasporto via lago, ma sarebbe meno flessibile». Bisognerebbe migliorare anche gli impianti, adattandoli alle esigenze di un matrimonio: la Città ci sta riflettendo. Intanto ha incontrato alcuni privati attivi nel settore. «Hanno mostrato interesse per le nostre location e vorrebbero che fossero valorizzate. Piacciono in particolare la vetta del Brè e il Lido comunale, ma non escluderei altri luoghi come il parco San Grato di Carona». Romantici, no?