Ma Swiss ha già smesso di volare dall’aeroporto di Lugano?

Swiss ha già smesso di volare dallo scalo di Lugano? Viene da chiederselo davanti al numero di voli cancellati di recente: diciotto in tre giorni, da sabato scorso a lunedì, su un totale di 24. Nell’ultimo mese sono saltati in totale 25 collegamenti (tra partenze e arrivi). La motivazione? Swiss parla di non meglio precisati «problemi tecnici e di equipaggio». E a chiederselo sono stati anche alcuni passeggeri costretti a rimanere a terra.
Tra loro l’ex consigliere comunale di Lugano Marco Jermini che sabato, a causa della cancellazione del suo aereo Lugano-Zurigo, si è dovuto recare a Malpensa in auto per poter prendere un volo per il Brasile, sua destinazione finale. «Venite tutti all’aeroporto: il volo per Zurigo, il giorno della grande festa, è ritardato (e poi cancellato) per problemi tecnici. Come si fa a crederci ancora?» ha scritto con una nota polemica Jermini su Facebook. Sì, perché sabato scorso ad Agno ha avuto luogo la giornata di porte aperte «Eppur si vola», una festa alla scoperta dell’aeroporto e delle persone che ci lavorano che ha coinvolto molte famiglie e tantissimi bambini.
Proprio durante la festa
Una coincidenza spiacevole, anche per la direzione di Lugano Airport SA (LASA) che ha deciso di chiedere l’intervento dell’Ufficio Federale dell’Aviazione civile (UFAC) nei confronti di Swiss. «Sabato, dopo quello delle 10 del mattino, il volo non è più stato operativo ed è stato imbarazzante assistere a questi inconvenienti proprio durante le porte aperte», ci dice Maurizio Merlo, Ceo di LASA. «Nella difficile situazione venutasi a creare a causa delle continue cancellazioni di voli da parte di Swiss, la direzione di LASA è vicina ai passeggeri toccati da questi annullamenti», si legge in una nota diramata oggi. «Deploriamo i disservizi verificatisi in maniera massiccia negli ultimi giorni e ribadiamo che la situazione è imputabile unicamente a Swiss, essendo i motivi delle cancellazioni riconducibili a problemi tecnici e di equipaggio della compagnia». Ora è stato chiesto all’UFAC di intervenire «per garantire il servizio che tutti i passeggeri della compagnia di bandiera si attendono e devono ricevere», si legge ancora. Com’è noto, in caso di annullamento Swiss propone lo spostamento in treno a Zurigo (e, viceversa, a Lugano), oppure la trasferta all’aeroporto di Milano Malpensa. «Le cancellazioni degli ultimi giorni sono la goccia che fa traboccare il vaso – spiega ancora Merlo – perché se le soppressioni a causa di cattive condizioni meteo sono accettabili, non è possibile che vi siano sempre problemi tecnici o di equipaggio. Ora chiediamo direttamente all’UFAC di far rispettare il regolamento a difesa del passeggero perché le lamentele indirizzate a Swiss non hanno purtroppo finora portato a dei risultati».
Fa male alle finanze
«Un volo cancellato – continua il Ceo di LASA – comporta per lo scalo non solo un danno di immagine, ma anche finanziario a causa della mancata entrata delle tasse dei passeggeri, delle tasse di atterraggio e del servizio a terra». Dal canto suo, la compagnia elvetica si dice «dispiaciuta per i disagi arrecati ai passeggeri a causa delle irregolarità delle operazioni da e per Lugano» e dà la colpa dei disagi ad Adria Airways, che vola sulla rotta per conto di Swiss. «Gli aerei di Adria hanno avuto problemi tecnici e sono rimasti a terra senza che ci fossero altri velivoli disponibili», continua Swiss. «Siamo consapevoli della situazione che si sta vivendo all’aeroporto di Lugano e siamo in contatto con Adria».
Tremila firme alla petizione
Intanto, la neonata associazione AvioTicino fa sapere che nei primi quattro giorni dal lancio della petizione «No alla chiusura dell’aeroporto» sono state raccolte oltre 3.000 firme a sostegno dello scalo. La raccolta di sottoscrizioni continuerà nelle prossime settimane. La petizione è scaricabile dal sito Internet www.avioticino.ch.