Macerie dell’ex Macello, via libera allo sgombero

Le macerie dell’ex Macello possono essere sgomberate. La decisione di dissequestro del procuratore generale Andrea Pagani è infatti cresciuta in giudicato negli scorsi giorni. Il Municipio è stato informato ieri dello sviluppo. Le macerie che si trovano ancora sul sedime dell’ex centro sociale autogestito, demolito nella notte tra il 29 e il 30 maggio 2021, erano rimaste sotto sigilli dal 1. giugno 2021 a causa dell’inchiesta penale ancora in corso. Come riferito lo scorso 1. ottobre, inoltre, Città e autogestiti hanno trovato un accordo per quanto riguarda la denuncia, che verrà ritirata, per danneggiamento presentata da questi ultimi in relazione agli oggetti personali di loro proprietà ancora sul sedime.
Rimane come detto aperto il filone principale, legato alla demolizione, è ancora aperto dopo che la Corte dei reclami penali nel giugno 2023 ha rinviato gli atti al Ministero pubblico. Questo dopo che nel dicembre 2021 il procuratore generale Andrea Pagani aveva emanato un decreto di abbandono in relazione alle ipotesi di reato di abuso di autorità, violazione delle regole dell’arte edilizia e infrazione alla Legge federale sulla protezione dell’ambiente.
Il dissequestro consente ora alla città sbloccare il progetto della «cittadella della cultura» (il CAMPUS MATRIX), dove troveranno posto attività in sinergia con quelle accademiche, quali alloggi temporanei di breve e media durata, attività culturali, didattiche, espositive ed aggregative, piccoli spazi commerciali e di artigianato.
Sgomberare i detriti, si apprende dal Preventivo 2025 della Città, costerà à circa mezzo milione di franchi. Una cifra elevata, ma giustificata dal fatto che il materiale andrà maneggiato con cura. Le analisi disposte dal Ministero pubblico avevano confermato la presenza puntuale di alcuni materiali contenenti amianto e idrocarburi policiclici aromatici (PAH) «in singoli oggetti che non sono presenti in quantitativi importanti rispetto alla massa delle macerie e dei rifiuti». Non sono per contro state evidenziate tracce di amianto (o indizi di altre sostanze pericolose) nel materiale fine sul sedime. Inoltre, la Sezione protezione aria, acqua e suolo aveva indicato che diversi materiali sul sedime sono da considerarsi come rifiuti speciali che devono essere smaltiti applicando misure particolari. Vista l’entità della spesa, il prossimo passo è l’allestimento di una richiesta di credito da sottoporre al Consiglio comunale.