Mai così poche nascite da 40 anni: tutti i record negativi del Ticino

Le culle vuote sono ormai uno dei simboli della modernità. Ovunque, nel mondo industrializzato, nascono sempre meno bambini. E il Ticino, purtroppo, non fa eccezione.
La conferma, l’ennesima, è giunta oggi dall’Ufficio di Statistica del Cantone (USTAT) che ha pubblicato i dati del «movimento naturale della popolazione» aggiornati alla fine dello scorso anno.
Lo scenario è sconfortante. Soprattutto per ciò che riguarda proprio le nascite. «Nel 2024 - si legge nel rapporto USTAT - il numero di nati vivi in Ticino è stato il più basso degli ultimi 40 anni: 2.319 bambine e bambini, in diminuzione di 71 unità rispetto a quanto osservato nel 2023 (2.390)».
Per trovare un valore assoluto più basso, spiegano i ricercatori di Bellinzona, «bisogna risalire al 1985, quando vi erano state 2.311 nascite». Ma 40 anni fa, in Ticino vivevano poco più di 275 mila persone. Oggi i residenti sono oltre 357 mila. «Il tasso di natalità, ossia il rapporto tra le nascite e la popolazione nella quale avvengono, illustra chiaramente questa differenza: nel 1985 vi erano 8,4 nascite ogni mille abitanti, nel 2024 questo valore è sceso a 6,5, il che vuol dire che a parità di nascite in termini assoluti, proporzionalmente nascono molti meno bambini».
Primipare over 32
Il calo delle nascite, sottolinea l’USTAT, «ha caratterizzato l’ultimo decennio. Confrontando i dati del 2015 con quelli del 2024 si constata una diminuzione praticamente lineare e con una differenza di ben 638 unità; solamente in due occasioni, a cavallo del 2020, si è osservato un leggero aumento dei casi». Siamo quindi di fronte a un trend, a un fenomeno strutturale. La cui spiegazione può essere ricondotta a molteplici fattori.
Uno di questi è, sicuramente, l’innalzamento dell’età media delle primipare - delle mamme, cioè, al loro primo parto - passata dai 31,9 anni del 2015 ai 32,9 anni del 2024. Un dato, si legge nella ricerca dell’USTAT, che «riflette il calo di nascite da madri con meno di 30 anni, passate dal 28,3% nel 2015 al 19,0% nel 2024 - e il calo è ancora più marcato se si estende il periodo di osservazione: nel 1969 le madri minori di 30 anni erano il 63,6%, una variazione di ben 44,7 punti percentuali».
Invecchiamento inarrestabile
La nascita di un numero sempre minore di bimbi, unito a una certa stabilità del numero di decessi, fa sì che il saldo naturale in Ticino si mantenga stabilmente in territorio negativo, peggiorando anzi di anno in anno.
Nel 2024, la differenza tra nascite e decessi è stata di -1.117 persone, «il secondo valore più basso dal 1900 dopo quello osservato nel 2020», l’anno della prima ondata di Covid.
«A differenza di allora - scrivono i ricercatori dell’USTAT - non è solamente l’elevato numero di decessi a incidere sul saldo naturale, ma la combinazione con il basso numero di nascite». Non solo: «con il 2024 si allunga ulteriormente il periodo durante il quale il saldo naturale è sempre stato negativo: sono infatti tredici anni che in Ticino non si osserva una crescita naturale positiva».
Nel primo quarto dell’attuale secolo, «gli anni con un saldo naturale positivo sono stati 8 su 25». Una situazione «riconducibile sia all’aumento dei decessi (legato a sua volta all’invecchiamento della popolazione), sia alla diminuzione delle nascite».
Come detto, mentre le nascite calano, il numero di decessi rimane più o meno stabile. Nel 2024 sono morte in Ticino 3.436 persone: si tratta del «quarto valore più alto mai osservato negli ultimi 100 anni dopo quelli del 2020, in piena pandemia Covid, e quelli del 2022 e 2023. Il tasso di mortalità indica che vi sono 9,6 decessi ogni mille abitanti, un dato leggermente inferiore a quello del 2023 ma comunque superiore a quanto osservato nel periodo pre-pandemico, quando mediamente avvenivano 8,9 decessi ogni mille abitanti (periodo 2015-2019). La tendenza all’aumento nel numero di decessi - si legge nel rapporto USTAT - è da ricondurre a una popolazione residente con una quota di anziani sempre più elevata. A inizio 2024, il 7,7% della popolazione aveva 80 anni e più».
Nel 2024 sono morti 1.630 uomini e 1.806 donne. L’età media al decesso è di 80 anni per gli uomini e di 84,8 anni per le donne, «uno scarto tra i generi che riflette la speranza di vita notoriamente maggiore per le donne».