L’appuntamento

Mal di schiena, quando serve il bisturi

Una patologia estremamente diffusa, ma oggi l’indicazione chirurgica è meno frequente che in passato e quando c’è prevede metodi più moderni – Dominique Kuhlen: «Tecniche microchirurgiche e mini invasive, e sempre più assistite da tecnologie molto innovative» – Se ne parla in una videoconferenza pubblica
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Red. Online
08.09.2021 06:00

Da un punto di vista evolutivo, la conquista della posizione eretta ha rappresentato un evidente ed enorme vantaggio per i nostri antenati di qualche milione di anni fa. Camminare su due piedi ti libera le mani, che possono fare altre cose, e poi vedi il mondo da una posizione più elevata, e dunque scorgi i predatori prima che sia troppo tardi, e le prede prima che scappino. Per quanto non paragonabile ai vantaggi, il bipedismo ci ha portato anche qualche guaio: il peso sulla colonna vertebrale, la sollecitazione della forza di gravità sulle vertebre... insomma, il mal di schiena.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il mal di schiena è la prima causa di disabilità al mondo e giustifica oltre il 40% delle assenze dal lavoro. Fortunatamente, però, ci sono molti modi per evitarlo e per porvi rimedio, a partire da semplici modifiche dello stile di vita.

La chirurgia è solo l’ultima delle possibili soluzioni. «Negli ultimi anni – spiega la Dr.ssa Kuhlen, primario ad interim di neurochirurgia del Neurocentro della Svizzera Italiana – le indicazioni per la chirurgia nella letteratura scientifica sono cambiate a favore di trattamenti conservativi o chirurgicamente sempre meno invasivi».

Tuttavia a volte la chirurgia è necessaria. Quali le forme operabili? «L’intervento – continua la Dr.ssa Kuhlen – è indicato nelle situazioni in cui il midollo spinale o un nervo subiscono una compressione creando un deficit neurologico. In quei casi si deve intervenire chirurgicamente, anche in urgenza. E tuttavia l’indicazione chirurgica viene confermata solo per il 16% dei pazienti che arrivano al Neurocentro in visita primaria come candidati all’intervento».

Interventi, quando necessari, sempre meno invasivi e sempre più spesso condotti con tecniche microchirurgiche assistite da tecnologie innovative. «È così – conclude la Dr.ssa Kuhlen –. Grazie alle competenze e alle tecnologie di assoluta avanguardia di cui disponiamo, siamo in grado di assicurare ai nostri pazienti una chirurgia allineata allo stato dell’arte, in alcuni casi quasi in regime ambulatoriale».

Mercoledì alle 18 via Zoom
Opzioni, tecniche e prospettive chirurgiche per il mal di schiena saranno il tema che gli specialisti del Neurocentro – la primaria ad interim della clinica di neurochirurgia Dr.ssa med. Dominique Kuhlen e il Dr. med. Pietro Scarone, caposervizio della clinica di neurochirurgia – affronteranno nel corso di una videoconferenza aperta al pubblico, in programma sulla piattaforma zoom mercoledì 8 settembre alle ore 18:30.