Il caso

Maltempo a Pasqua, un’altra stoccata al Ticino: «Ma quale Sonnenstube...»

Dopo il Blick, anche il Tages-Anzeiger pone dubbi sulle vacanze nel cantone italofono – Ticino Turismo: «Siamo rimasti sorpresi da questi toni» – GastroTicino: «Rabbia e delusione»
©Chiara Zocchetti

Dopo l’invito del Blick a non recarsi in Ticino durante il weekend di Pasqua, che molto probabilmente sarà funestato dal maltempo, arriva la stoccata del Tages-Anzeiger, il quale, quest’oggi, parlando di una «ossessione della Pasqua in Ticino», scrive: «No, il Ticino non è la Sonnestube della Svizzera», suggerendo l’idea che quello del «Ticino sempre soleggiato» sia una sorta di falso mito. L’articolo prosegue: «Gli operatori turistici hanno fatto un buon lavoro affinché questo termine (Sonnestube, appunto), che suona romantico quando si parla di tempo, venga utilizzato ancora oggi. Il Vallese è sempre stato più soleggiato del Ticino», e lì ci sarebbe anche un cielo più limpido perché la qualità dell’aria è migliore.

Oltre alla sorta di sfida climatica tra i due cantoni, non mancano poi critiche a chi si reca a sud, intasando le strade: «Da anni i meteorologi cercano di far rinsavire gli "zucchini" (così i ticinesi chiamano i loro connazionali della Svizzera tedesca), annunciando prima di Pasqua che in Ticino farà più freddo e pioverà più che da noi(…). Succederà anche quest'anno, ma ciò non ridurrà gli ingorghi (…): molte persone continueranno a guidare» verso sud.

Ticino Turismo: «Sorpresi da questi toni»

Le stoccate odierne del Blick, del Tages-Anzeiger, ma anche del 20 Minuten, non sono certo passate inosservate e, ne siamo certi, faranno molto discutere nei prossimi giorni. Interpellato dal CdT, il direttore di Ticino Turismo, Angelo Trotta, si è detto sorpreso per gli attacchi mediatici: «La nostra campagna di comunicazione di lancio della stagione primaverile è partita il 18 marzo, appositamente prima di Pasqua. Il meteo è sempre un fattore importante, e speravamo che il tempo ci aiutasse. Questa mattina siamo rimasti sorpresi dal tono dei giornali della Svizzera interna. Parlo del Blick, ma anche del 20 Minuten». E prosegue: «Le previsioni meteo non sempre vengono rispettate. Anche ammettendo che ci sarà la pioggia, è stato il tono utilizzato a lasciarci perplessi, perché quando ci sono belle giornate quegli stessi media non incitano le persone a recarsi da noi, mentre quando c’è maltempo invitano i turisti a non venire. Non è nostra intenzione fare polemica, però abbiamo contattato le redazioni affinché correggessero un po’ il tiro: in Ticino si possono passare le vacanze di Pasqua anche se il tempo non è così bello, perché ci sono innumerevoli cose da fare. Questo i giornali non lo hanno scritto e hanno puntato solo sul fatto che potrebbe non esserci il sole. Noi, comunque, ci siamo già mossi con tutta la macchina della comunicazione per enfatizzare i motivi per cui vale la pena soggiornare qualche giorno nel nostro cantone, qualsiasi siano le condizioni meteo».

Trotta conclude: «Questi articoli purtroppo non ci fanno bene, abbiamo già ricevuto notizia di cancellazioni di prenotazioni. È anche vero che dopo il Covid la gente sempre più spesso prenota all'ultimo momento, basandosi soprattutto sulle previsioni meteo e questo vale anche per il periodo di Pasqua. Per quanto riguarda il Tages-Anzeiger, secondo il quale non siamo il posto più soleggiato della Svizzera, mi sento di dire che il testo è tendenzioso. Non riesco poi a capire che senso abbia creare questa sfida tra Ticino e Vallese».

GastroTicino: «Rabbia e delusione»

Dal canto suo, Massimo Suter, presidente di GastroTicino e membro del Consiglio di Svizzera Turismo, ammette: «Come prendiamo questi inviti dei media a non venire in Ticino? Con un po’ di rabbia, con delusione. Perché se è vero che il meteo non promette nulla di buono per Pasqua, il Ticino ha comunque altro da offrire. Così facendo, insomma, si sminuisce la destinazione. Non siamo meteo-dipendenti, e offriamo molte altre attività che si possono fare anche senza il sole. Sì, quindi resta l’amaro in bocca, anche perché non è la prima volta che ci ritroviamo a commentare simili articoli, che ormai suonano tendenziosi».

Per Suter c’è del «campanilismo», l’intenzione di «difendere le proprie destinazioni, il proprio territorio, con argomentazioni però alquanto deboli. Non so che cosa possa esserci dietro, e non credo che questi articolisti siano salvatori della patria, che vogliano evitare che la gente si ritrovi bloccata in colonna». Chiediamo al presidente di GastroTicino se davvero le regioni svizzere sono in concorrenza l’una con l’altra. «Macché. Non è una realtà che riguarda gli operatori del turismo, ma semmai i media d’oltre San Gottardo. Nella categoria c’è collaborazione, si ragiona in termini di cooperazione. Se no tanto varrebbe avere un ente come Svizzera Turismo. Poi ogni cantone ha determinate peculiarità. Il Ticino è il primo passo verso il Mediterraneo, e da sempre è la destinazione favorita in primavera e in autunno per le sue condizioni. La Svizzera è una destinazione unica, e dobbiamo lavorare sulle sinergie, semmai. Articoli come quelli visti in questi giorni sono in contrasto con questa idea».

Ne approfittiamo per chiedere a Suter come stiano andando le prenotazioni in vista della Pasqua. La risposta è in linea con quelle ottenute dal settore alberghiero. «Pur con altre dinamiche e un altro pubblico, il meteo sta giocando anche contro di noi. E allora sulle prenotazioni siamo abbastanza indietro, rispetto alla tradizionale media di Pasqua. Diciamo che se il buongiorno si vede dal mattino, difficilmente vivremo una gran bella giornata».