«Manca una donna (se non due) in Governo»

«In questi cinquant’anni sono stati fatti molti passi avanti per la parità delle donne, ma allo stesso tempo si è compiuto anche qualche passo indietro. Nel Governo cantonale, ad esempio, non ci sono più donne da due legislature. E sarete d’accordo con me che di donne preparate, competenti, in grado di fare i ministri come quelli che abbiamo ce ne sono in giro parecchie».
È con questa stoccata da femminista convinta che Marina Masoni ha riscosso applausi a scena aperta nella corte di Palazzo Civico dove si sono appena concluse le celebrazione del 50. anniversario dell’introduzione del voto e dell’eleggibilità delle donne in Ticino. E chi, meglio della prima donna eletta in Consiglio di Stato, molti anni dopo quella storica data (il suffragio femminile fu sancito il 19 ottobre 1969, Marina Masoni entrò a Palazzo delle Orsoline nell’aprile del 1995) poteva sottolineare un percorso storico, quello della determinazione e della parità di genere, che per molti aspetti rimane «ancora incompleto, zeppo di ostacoli e pregiudizi», ha detto.
La quota rosa del 25%
«Nel 1971, quando furono elette le prime 11 deputate in Gran Consiglio – ha sottolineato ancora Masoni, elencandole orgogliosamente una per una – fu concesso loro spazio portando il Parlamento cantonale da 65 a 90 rappresentanti. Allora i politici “maschi” misero a disposizione una quota del 25% per la rappresentanza femminile, quota che però è stata raggiunta e fortunatamente superata solo in questa legislatura, con circa un terzo delle parlamentari elette. Come vedete siamo ancora in minoranza», ha detto, esortando le donne ad impegnarsi in politica e anche i partiti a dare loro più spazio nelle liste.
Che a distanza di 50 anni ci sia ancora un «gap» da colmare nei confronti della rappresentatività femminile lo ha ammesso anche un uomo, il sindaco di Bellinzona Mario Branda, che pungolato da Marina Masoni sull’assenza da tempo anche nel Municipio cittadino di una donna (l’ultima fu Flavia Marone, dieci anni fa), ha auspicato che per le prossime elezioni comunali il gentil sesso si faccia avanti. «Nel mio partito – ci ha dichiarato a margine della manifestazione – ci sono giovani donne meritevoli di entrare nell’Esecutivo», ha detto facendo esplicitamente i nomi di Lisa Boscolo, Martina Malacrida e Laura Riget.
Celebrazione bagnata
La giornata celebrativa del suffragio femminile, che considerando il clima piovoso l’attrice Cristina Zamboni, animatrice dell’evento, ha ironicamente ribattezzato del «nubifragio femminile», ha avuto un’appendice in Vicolo Torre, con la posa simbolica di un cartello stradale intitolato a Iva Cantoreggi, prima giornalista professionista della Svizzera italiana. Ad assistere alla posa del cartello stradale, tra le altre, la municipale di Lugano Cristina Zanini Barzaghi e la deputata del movimento «Più donne» Tamara Merlo , oltre alla presidente della Commissione consultiva per le pari opportunità fra i sessi, Davina Fitas. Nella corte di Palazzo Civico, poi, l’omaggio in prosa di Zamboni, alle altre tre donne prese a simbolo dell’universo femminile ticinese che ha caratterizzato la lunga marcia del secolo scorso verso l’emancipazione: l’artista Elena Hoppeler-Bonzanigo, l’educatrice Erminia Macerati e l’infermiera pediatrica Alma Chiesa. Quattro targhe stradali provvisorie sono state appese nella corte, ma ancora Branda ci ha confermato che si sta completando l’iter per intitolare due vie cittadine ad altrettante donne che si sono distinte, Ada Martinoli e Lucia Pizzigaglia-Buonvicini.
Sempre nell’ambito delle celebrazioni del suffragio femminile, all’interno della corte municipale spiccano i ritratti e le biografie di altre donne raccolte nella mostra itinerante «Tracce di donne». L’organizzazione della giornata e della mostra a Palazzo Civico, così come di tutti gli eventi organizzati da un anno a questa parte per adeguatamente ricordare e festeggiare il voto alle donne, è stata curata dalla Commissione consultiva per le pari opportunità fra i sessi in collaborazione con l’Associazione Archivi Riuniti delle Donne Ticino (www.archiviodonneticino.ch) coordinato da Andrea Porrini.