Lugano

Manovre... di rientro anche per le bici pubbliche

A fronte di un Preventivo 2025 che recita «meno 24 milioni», la Città è chiamata a risparmiare – L’Esecutivo ha deciso che per il momento il servizio PubliBike non verrà esteso nei quartieri senza stazioni
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
08.11.2024 18:36

Le misure di risparmio – un esercizio che la Città ha annunciato durante la presentazione del Preventivo 2025 – colpiranno anche il bike sharing di Lugano. No, il servizio non verrà smantellato o ridotto ma – fa sapere il Municipio nel rispondere a un’interrogazione di Tommaso Gianella (Il Centro) – per il momento non verrà esteso.

Sul tavolo, lo ricordiamo, vi era la richiesta di implementare il servizio anche nei quartieri senza stazioni PubliBike: nel nucleo di Gandria, a Breganzona (Biogno), nel nucleo di Pazzallo, a Carabbia, a Carona, a Pambio Noranco e a Figino. Per motivi finanziari, la Città ha risposto «niet». Per il momento – si legge nella risposta all’interrogazione – «un’implementazione non sarà purtroppo possibile. Tuttavia, qualora la situazione finanziaria dovesse migliorare, si potrà sicuramente rivalutare il tutto e creare nuove stazioni. Lugano non vuole commettere errori e creare nuove postazioni che cagionano costi con pochissime movimentazioni annuali». A dire il vero, uno spiraglio è aperto per una stazione a Dino, nell’ottica del futuro ponte di Spada (progetto attualmente congelato causa ricorso).

A pesare, lo ribadisce ancora l’Esecutivo, è beninteso la situazione finanziaria della Città: il Preventivo, d’altronde, parla di un rosso di circa 24 milioni di franchi. «Vi è da dire che attualmente con le risorse a disposizione (due unità su Lugano) risulta impossibile gestire altre stazioni (ricariche batteria, trasferimento biciclette e manutenzione); un eventuale aumento di stazioni significherebbe nuove unità lavorative e con l’attuale situazione finanziaria difficile la cosa sarebbe complicata».

Ogni anno, Lugano spende 107 mila franchi per gestire il servizio PubliBike – la manutenzione, inclusa in questo importo, per una stazione con cinque biciclette (tre elettriche e due muscolari) costa 8.500 franchi. Attualmente, in città sono operative 41 stazioni con circa 250 bici (metà elettriche e metà muscolari). Nei primi nove mesi del 2024, dal 1. gennaio al 30 settembre, sono state registrate 124.137 movimentazioni (in media 460 al giorno). La rispondenza è stata giudicata buona e, dati alla mano, le stazioni più gettonate sono quelle dell’USI e della SUPSI e quelle nella zona centrale di Lugano. Attualmente – «senza nessun costo per la Città», viene precisato – si sta lavorando per unificare i sistemi PubliBike (nel Sottoceneri) e Velospot (nel Sopraceneri) così che l’utente con un solo abbonamento possa accedere a entrambi i sistemi. Con questo progetto andranno pure sostituite le biciclette. «Si spera entro fine 2025».

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