Politica

Marchesi lancia la volata: «Serve l’UDC in Governo»

Davanti al Comitato cantonale, il presidente democentrista lancia bordate contro l’arrocco, i conti del Cantone e l’accordo con l’UE: «Consiglio di Stato appiattito, spesso fallisce sui progetti concreti» – Sì all’iniziativa della Lega, no al PS
© CdT/Chiara Zocchetti
Giona Carcano
04.09.2025 22:53

L’arrocchino? Un pasticcio. I conti del Cantone? Bisogna fermare questo disastro, portando al voto la nostra iniziativa. Il Governo? Stanco.

Piero Marchesi, nel videomessaggio al Comitato cantonale dell’UDC (il presidente è in viaggio con la Commissione della politica estera del Nazionale), ne ha un po’ per tutti. Anche con quello che i democentristi chiamano «trattato di sottomissione con l’UE», il nuovo pacchetto di accordi con Bruxelles. «Gli altri partiti hanno già piegato la testa: la sinistra applaude, i liberali fingono dubbi ma spingono per la firma e il Centro seguirà a ruota», ha detto. «L’UDC resiste, perché sa che questo accordo è veleno. Significa adottare automaticamente le leggi di Bruxelles, giudici stranieri che decideranno al posto nostro. Vuol dire entrare con un piede e mezzo nell’Unione europea e perdere la nostra indipendenza».

Marchesi, quindi, ha iniziato il corposo capitolo riguardante il Ticino. Cominciando dalle finanze in rosso e con un Preventivo 2026 che sfiora i 100 milioni di deficit. Che cosa fare, allora? «Abbiamo lanciato l’iniziativa “Stop all’aumento dei dipendenti cantonali” assieme ad altri partiti», ha spiegato. «Lo Stato negli ultimi 5 anni ha assunto 800 persone in più. Non ci sono i soldi per i cittadini, le finanze sono allo sfascio ma c’è sempre posto per nuove assunzioni. Se vogliamo salvare le finanze dobbiamo fermare questa macchina che divora risorse e libertà e produce solo burocrazia». Ed ecco la richiesta dell’UDC: «Chiediamo a Governo e Commissioni di non perdersi in sedute fiume e analisi per discutere un’iniziativa chiara e necessaria. La si porti al voto entro un anno. Affinché i ticinesi abbiano la possibilità di fermare questo disastro».

L’arrocco, ora. O «gran pasticcio», come l’ha definito Marchesi davanti al Comitato. «Un pasticcio inutile per i cittadini e utile solo ai politici che lo hanno chiesto», ha tuonato il presidente democentrista. «Se ci fossero davvero problemi nei vari dipartimenti lo si doveva dire con onestà, non accorgersi dopo 12 anni di Governo che Zali avrebbe più affinità con la Giustizia e Gobbi con il territorio. Oggi abbiamo un Esecutivo stanco, appiattito, incapace di dire di no. Un Governo del Mulino Bianco che sorride davanti alle telecamere ma che spesso fallisce sui progetti concreti». La ricetta, ha promesso Marchesi, è una sola. «Serve l’UDC in Governo per portare ordine dove c’è caos, coraggio dove c’è paura». Insomma, la campagna elettorale in vista del 2027 è già entrata nel vivo.

Infine, l’alleanza con la Lega. Ci sarà? Tutto dipenderà dalla scelta di Claudio Zali di ricandidarsi o meno. «In molti mi chiedono se andremo da soli o con un’alleanza alle elezioni Cantonali», ha riconosciuto Marchesi. «Lasciateci lavorare: le strategie maturano con il tempo e non con la fretta, il nostro obiettivo rimane aumentare i seggi in Parlamento e entrare in Governo».

Strali sono arrivati anche dal capogruppo Sergio Morisoli. Sull’arrocchino, definito «un’illusione ottica, che serve solo a non accelerare dossier fermi da tempo», e sui conti del Cantone. Da Morisoli è inoltre arrivato un altolà a Zali sulla Giustizia. «C’è presunzione» nel dire di voler mettere mano al settore. La separazione dei poteri, ha sottolineato il capogruppo, è sacrosanta e va garantita in ogni modo.

In conclusione, il Comitato ha espresso le preferenze di voto in vista del 28 settembre. A livello nazionale è arrivato un doppio sì per l’abolizione del valore locativo e per l’identità elettronica. Sulle due iniziativa cantonali riguardanti i premi di cassa malati, invece, il «parlamentino» UDC ha indicato un no a quella del PS e un sì a quella della Lega.