Marco Chiesa: «L'abbraccio del Ticino è stato forte»

Marco Chiesa quattro anni fa è stato la grande sorpresa, oggi serviva una conferma. Come giudica il suo risultato?
«Sono emozionato. L’abbraccio del Ticino è stato coinvolgente e forte. Non posso che gioirne. La risposta dell’elettorato ripaga la fatica e l’impegno profusi. È una sorta di pagella che arriva e sulla quale non puoi sindacare. Sono felice».
A livello cantonale, L’UDC cresce nuovamente, mentre la Lega arretra. I rapporti di forza cambieranno?
«Non vedo perché dovrebbero cambiare. Sono molto dispiaciuto per l’arretramento della Lega, che è il nostro alleato, con il quale portiamo avanti le medesime battaglie. Crediamo nei medesimi valori. Con la Lega non c’è nessuna competizione».
Eppure c’è stato un evidente travaso di voti. L’area infatti non è cresciuta.
«È vero. E questo è l’unico neo, il rovescio della medaglia insoddisfacente, considerato che l’obiettivo è appunto di far crescere la destra».
L’apporto leghista per il ballottaggio sarà decisivo. Non teme che i cugini di via Monte Boglia possano in qualche modo lanciare un avvertimento all’UDC?
«Buona domanda. Francamente però non lo credo, in quanto parliamo di valori condivisi. Il consenso nasce qui».