La domenica del Corriere

Marina Carobbio e i tanti dubbi sull'elezione mancata

Natalia Ferrara: «Così le istituzioni perdono credibilità» – Alain Bühler: «Carobbio e il PS ci hanno inguaiati» – Manuele Bertoli: «Dare la colpa a una persona è un atteggiamento un po’ tanto per dire» – Maurizio Agustoni: «L’opportunità non va d’accordo con i diritti popolari» – Daniele Caverzasio: «Sarebbe bastato un bel gesto»
© CdT / Gabriele Putzu
Gianni Righinetti
09.04.2023 20:15

C’è da scommettere che la decisione del Governo di non indire una elezione suppletiva per sostituire Marina Carobbio e il seggio ormai vacante al Consiglio degli Stati da quando la socialista è diventata consigliera di Stato alimenterà dubbi. Se ne è discusso a La domenica del Corriere tra cinque esponenti della politica: Natalia Ferrara (PLR), Daniele Caverzasio (Lega), Maurizio Agustoni (Il Centro), Manuele Bertoli (PS) e Alain Bühler (UDC). Ad oggi non sono ancora stati presentati dei ricorsi, ma l’UDC, con Bühler, ha lanciato la proposta di una riunione urgente dell’Ufficio presidenziale per rimettere sul tavolo la questione. Ma il tempo, ogni giorno che passa, si stringe in maniera irrimediabile. 

«Il Governo lo giudicheranno i cittadini. Le istituzioni – ha detto Natalia Ferrara – perdono credibilità quando alla mattina giurano fedeltà alla Costituzione e alle leggi e al pomeriggio non le applicano. Quando si parla di opportunità, vanno spiegati i motivi. Non si tratta di disturbare o meno la cittadinanza, che decide liberamente se esprimere il proprio voto». Per Alain Bühler (UDC) «siamo dinnanzi a una decisione arbitraria e tocca all’Ufficio presidenziale vigilare e intervenire. Ma mentre il Governo parla di opportunità va ricordato il ruolo che ha avuto la principale protagonista. Marina Carobbio e il PS ci hanno inguaiati». E veniamo a Manuele Bertoli che, fosse stato ancora in Governo, si sarebbe espresso a favore della chiamata alle urne extra: «Il problema è creato dal nostro impianto giuridico, in alcuni cantoni il cumulo delle cariche è transitoriamente ammissibile, coma Basilea. Regola saggia. Ora dare la colpa a una persona mi pare una posizione tanto per dire. Va cambiata la legge e corretta la costituzione, ma i tempi non ci sono».

Maurizio Agustoni, dal canto suo, è scandalizzato? «Direi di no e neppure lo è la popolazione che non è di certo scesa in piazza per protestare. È chiaro che i motivi di opportunità, declinati ai diritti popolari non sono molto validi. Certo la trafila del voto ci avrebbe portato a situazioni grottesche. Ma non paliamo per favore di costi e di tempi». In conclusione, Daniele Caverzasio ha osservato che «ogni scelta sarebbe criticabile, è vero che un bel gesto a priori avrebbe aiutato tutto e tutti. Dire che era già praticamente eletta non mi pare una forzatura, lo si vedeva già da come era stata composta la lista PS-Verdi».

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