Massaggi osé, il caso è chiuso

BELLINZONA - Caso definitivamente archiviato dopo quattro anni. Il fisioterapista del Moesano accusato di molestie sessuali da una paziente non dovrà attendere altre sentenze. La donna ha rinunciato ad appellarsi al Tribunale federale (TF) dopo che il Tribunale cantonale retico, come anticipato dal Corriere del Ticino lo scorso 26 giugno, aveva scagionato l'uomo. La decisione è stata presa venerdì da quella che si ritiene tuttora una vittima dopo essersi consultata con il suo legale, l'avvocato Yasar Ravi. Lette le motivazioni del verdetto della massima istanza giudiziaria grigionese, sono state considerate praticamente nulle le speranze che i giudici di Losanna possano capovolgere quanto argomentato dai colleghi di Coira. Ricordiamo che nell'autunno 2012 il procuratore pubblico Franco Passini aveva già emesso un decreto d'abbandono per il massaggiatore.
Si chiude così una vicenda che ha segnato la vita di entrambe le parti. Da un lato la donna che sostiene di aver subito carezze e toccamenti «spinti» durante i trattamenti a cui si era sottoposta per fastidiosi problemi alla cervicale. Dall'altro il fisioterapista che ha pure lui sofferto per le accuse che gli sono state mosse e che, patrocinato dall'avvocato Roberto Keller, ha sempre respinto al mittente. Lo Stato gli ha rifuso le spese legali, negandogli per contro il risarcimento per torto morale. La paziente ha sempre affermato che lo specialista era andato oltre il suo ruolo professionale, lanciandosi in avances osé alle quali la presunta parte lesa non si era opposta. Altre tre donne durante l'inchiesta avevano detto al procuratore pubblico Franco Passini di essere state vittime di attenzioni particolari da parte del massaggiatore. Tuttavia sia la Procura sia il Tribunale cantonale grigionese hanno dato ragione all'uomo, scagionandolo completamente da ogni rimprovero. Con la rinuncia a ricorrere al TF, cala ora il sipario.