Cinema

Massagno pronta al «ciak»: a ottobre riapre il Lux

Il sindaco Bruschetti: «Siamo convinti che sia un patrimonio cantonale, per questo abbiamo deciso d’investirci»
Sarà così.
John Robbiani
14.08.2021 06:00

Ci siamo quasi. I lavori sono a buon punto e in ottobre il nuovo Cinema Lux di Massagno, completamente rinnovato, sarà pronto e riaperto al pubblico. Lavori che sono stati portati avanti – il Comune ha deciso di investire 2,6 milioni – durante la crisi pandemica; dunque la sala sarebbe rimasta comunque per molto tempo chiusa. Su iniziativa del gerente e gestore Joel Fioroni, che ha lanciato con successo una raccolta di fondi, sono anche state sostituite le poltroncine – gli appassionati di cinema e i frequentatori del Lux potevano «adottarne» una fra le 272 nuove in cambio di un contributo – nonché una parte del pavimento.

Un quartiere della cultura
Ma c’è di più. Il progetto prevedeva anche l’estensione del piazzale Cosmo verso via dei Platani. Così facendo si consente l’estensione dell’atrio del cinema – con la formazione di un nuovo corpo di accesso al piano inferiore dell’edificio Lux, il salone Cosmo – mettendo in relazione diretta la strada e il piazzale e conferendo a quest’ultimo una dimensione più pubblica. Massagno dunque ha dato forma a un vero «quartiere della cultura» nel quale, in pochi metri quadrati, convivono e interagiscono il cinema, il Cosmo, il Grotto Valletta e le scuole. Un quartiere che in futuro potrebbe perfino arricchirsi di spazi culturali o d’aggregazione nei vicini magazzini delle AIM.

«È un patrimonio cantonale»
«Siamo convinti – spiega il sindaco Giovanni Bruschetti – che il Lux sia ormai un patrimonio non solo massagnese e neppure solo luganese, ma cantonale. Questo ci ha spinto ulteriormente a procedere con questo importante investimento, decisamente anticiclico».

Settore colpito dalla pandemia
Anticiclico lo è per davvero, se si pensa che le sale cinematografiche sono tra le principali vittime della crisi economica causata dalla pandemia. Le sale chiudono un po’ ovunque nel mondo e, a dire il vero, erano in crisi già prima della COVID. Il Lux è, con l’Iride, l’ultimo cinema indipendente rimasto nel Luganese ad offrire una programmazione regolare. Poi c’è il Corso a Lugano per cui, lo ricordiamo, la Città ha più volte espresso interesse. «Doveroso sottolineare – continua Bruschetti – che se il Lux nel corso dei decenni è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante nel panorama culturale ticinese è anche merito dei gestori (ora Fioroni, prima Maurice Nguyen, ndr). Ma anche il Municipio ha fatto il suo, offrendo condizioni di favore ai gestori attraverso pigioni che se non si possono definire simboliche poco ci manca. È la fortuna di disporre di un cinema in una struttura pubblica. Fosse stato un edificio privato, insomma, forse le cose sarebbero andate diversamente». Il cinema Lux, inaugurato nel 1958, forse non sarebbe più cinema da un pezzo. E invece non solo resiste, ma si consolida in un periodo difficile. E ora, perfino, si rinnova e si prepara a vivere per altri sessant’anni. «Anche questo è stato un modo per il Comune di investire nella cultura».