Massimo Suter: «Riapertura delle terrazze? È troppo poco»

Da lunedì 19 aprile è consentita la riapertura delle terrazze di bar e ristoranti con obbligo di indossare la mascherina, anche ai commensali seduti al tavolo fino all’arrivo delle consumazioni. La decisione era nell’aria, dopo alcune indiscrezioni delle ultime ore, a metà pomeriggio è stata confermata dal Consiglio federale. Secondo Massimo Suter, vicepresidente di GastroSuisse e presidente di GastroTicino, è troppo poco quanto deciso da Berna: «La direzione è quella giusta, ma diversi imprenditori non potranno godere della riapertura delle terrazze sia per dimensioni che per un’ubicazione che non assicurano un’adeguata redditività; imprenditori che quindi saranno costretti a non riaprire. Sarà quindi da garantire e continuare il sostengo finanziario, leggasi ILR, IPG e casi di rigore». Un primo passo, si legge in una nota di GastroTicino, che «non consente di comprendere sino in fondo le motivazioni che stanno dietro alla decisione del Consiglio federale». Suter dichiara: «Non si capisce perché il Governo non abbia voluto aprire tutto il settore della ristorazione, in quanto la situazione relativa ai dati dei contagi, delle ospedalizzazioni e dei ricoveri nelle cure intense, risulta abbastanza tranquilla, visto che la terza ondata non si è ancora manifestata in tutta la sua drammaticità come veniva paventato da parte del mondo scientifico». Se le sale interne resteranno chiuse ancora per molto tempo, «la situazione non migliorerà e metterà a rischio molti posti di lavoro e di apprendistato». Il presidente di GastroTicino conclude: «Auspichiamo che la Confederazione prenda coraggio e tolga il blocco totale alla ristorazione, che altro non è che un divieto a esercitare la propria professione. E in questo non siamo soli, ma confortati dal sostegno di Marco Chiesa (presidente dell’UDC), Fabio Regazzi (presidente dell’USAM), Lukas Engelberger (presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità) e Valentin Vogt (presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori)».